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Storia di un Postulante 10/09/2017 21:06 #1

  • Alexander
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Il mio nome è Poliziano sono nato in una piccola casa nei pressi di Trinsic 20 anni orsono.

Mia madre era una massaia mentre mio padre un templare, ex appartenente all'esercito di Trinsic in congedo
diventato poi contadino.

Nonostante fosse una persona molto istruita aveva deciso di dedicarsi alla umile vita di campagna per gustarsi
un pò di quella pace per cui si era sempre battuto e per dedicarsi alla sua famiglia.
Fin da quando ero piccolo mio padre mi ha insegnato le arti della spada e della magia.

Un giorno, dopo una lezione di combattimento arrivarono due uomini a cavallo in assetto da battaglia.

Mio padre si avvicinò a loro e iniziarono a conversare.

Il volto di mio padre si scurì, mi avvicinai per capire cosa stesse accadendo ma mio padre mi venne incontro
mi disse

"Figliolo, voglio renderti coscente di una cosa."

"Si padre".

"Se mai un giorno le forze oscure dovessero presentarsi in mia assenza in questa vallata voglio
che tu parta per Skara Brea e che tu vada al monastero dell'Ordine dei Monaci di Idior"".

Risposi
" Perchè mai padre?"

Egli disse
"lo capirai, il nostro Signore Idior ti indicherà la strada. Adesso svelto! Rincasa da tua madre
e non discutere, io mi fermo a parlare con questi signori"

Rincasai come da lui richiesto e ripromisi a me stesso di chiedere spiegazioni a mio padre. Promessa rimasta
inadempiuta.

In una sera nuvolosa mi apprestavo a chiudere il bestiame nelle stalle, come era mio solito fare, mentre i miei
genitori erano in casa.
Udii un rumore simile al galoppo di un cavallo e dalla stalla vidi materializzarsi davanti alla porta della mia
casa due figure incappucciate, con degli abiti lunghi e neri in sella a due spaventosi cavalli scheletrici.
Fecero irruzione in casa mia, subito dopo una accecante luce rossa usciva dalle finestre di casa mia.
Sentii mia madre urlare, poi il silenzio, dopo poco i due uomini iniziarono a parlare fra di loro:
-"Che facciamo della donna? Ci divertiamo un pò?"
-"Lasciala stare sua signoria ha detto di prelevare solo l'uomo"
-"Tze, non lo capisco a volte il capo, preferisce un baciapile ad una donna"
-"Questi sono gli ordini, se non vuoi finire incenerito vieni a darmi una mano, questo tizio pesa!"

Caricarono mio padre su uno dei loro cavalli e se ne andarono dentro di me sentivo che non lo avrei più rivisto.
Entrai in casa andai subito da mia madre che era in fin di vita.
-"Poliziano" disse mia madre
-"Fa come ti ha detto tuo padre"
-"Madre ma come? Voi sapevate ciò che mi aveva detto?"
-"Questo non ha importanza, adesso va prima che sappiano della tua esistenza, ti voglio bene figlio mio"

Ella si spense come una debole fiamma su una candela ormai consumata, la abbracciai e gli diedi degna sepoltura.
Non piansi, non c'era tempo per quello, lo avrei fatto per strada durante il viaggio se necessario, ma in me
predominava il sentimento di vendetta e di compiere ciò che mio padre mi aveva chiesto.

Viaggiai per due giorni e due notti e quando ormai, stremato e affamato, arrivai davanti al monastero di Skara Brea
iniziai a bussare il portone con le mie ultime forze. Mi apri un sacerdote e mi disse meravigliato
-"Figliolo cosa ti è accaduto"
Io stanco sporco con le lacrime agli occhi e affamato caddi.
Il sacerdone mi portò dentro il monastero e mi diede da bere e da mangiare poi inizio a chiedermi:
-"Come vi chiamate Figliolo"
-"Poliziano Padre, mi perdoni se sono piombato qui all'impovviso"
Mi rispose
-"Figliolo non preoccuparti, Idior ci insegna di prenderci cura di ogni essere vivente bisognoso di aiuto e tu da quanto
vedo hai bisogno di aiuto"
Prosegui
-"Io sono Padre Angelus Abate del Sacro Ordine dei Monaci di Idior. Ora dimmi figliolo cosa ti porta qua al
monastero"
-"Mio padre mi ha detto di recarmi qui nel caso le forze oscure si fossero presentate"
-"Chi era tuo padre?" chiese Padre Angelus
-"Era un templare militante nell'esercito di Trinsic"
Descrissi poi l'aggressione subita dalla mia famiglia e l'aspetto degli uomini che ne hanno preso parte, allorche
padre Angelus esclamo!
-"Militanti delle forze di Elhoim! Ora si spiega tutto"
-"Che volete dire Padre?" Risposi

Padre Angelus continuò
-"Si figliolo, vedi tuo padre era un guerriero appartenente all'esercito di Nujelm una città
fedele al nostro dio Idior. Questi individui lo hanno rapito per poi sacrificarlo e offrire il suo sangue ad
Elhoim"
Inorridito risposi "Ma perchè mai Padre?! Perchè questo sacrificio!?"
-"Vedi" Continuò Padre Angelus "Il rituali di Elhoim consistono nel donare a questa dività corrotta il sangue dei
devoti al dio Idior perchè quest'ultime sono anime pure e con questo sangue puro Elhoim alimenta il suo potere"
Confuso risposi "Oh Padre non riesco a comprendere sono confuso"
-"Accomodati in una delle nostre camere usate dai nostri fratelli e riposati, domani ti spiegherò tutto"
Incredulo e emozionato da tanta ospitaliatà risposi
-"Padre non voglio approfittare dell'accoglienza e..."

Padre Angelus mi interruppe e disse
-"Figliolo Idior ci insegna il perdono e la benevolenza, egli perdona e assiste
tutti soprattutto i suoi credenti come la tua famiglia, compreso te e per tanto vai pure a letto e cerca di dormire"
Prosegui con uno smagliante sorriso
-"Chissà! magari stanotte Idior potrebbe aiutarti a fare chiarezza"
Accettai l'ospitalità ed andai a coricarmi molto scettico sull'ultimo riferimento di Padre Angelus su una eventuale
apparizione di Idior.

Durante la notte feci un sogno ero in questa foresta oscura, versi di creature immonde aleggiavano per aria.
Spaventato iniziai a correre tra la boscaglia fino ad arrivare ad una imponente cascata. Essa era priva di alberi
in vetta cosi che la luce del sole potesse filtrare. In questa cascata ebbi una sensazione di quiete, il profumo
dei gelsomini accarezzavano il mio naso e il cinguettio di fringuelli alleviavano la paura e l'ansia che mi
tediavano.

Ad un certo punto al centro della base della cascata si eleva una roccia che viene avvolta da un fascio di luce
dopo di che udii una voce che mi chiamò e disse:
-"Poliziano! Avvicinati e prestami attenzione"
Mi avvicinai al bordo della cascata e la voce prosegui
-"Sono Idior dio della Luce, so che le forse oscure di Elhoim si sono abbattute su di te e che covi sentimento di
vendetta"
Prosegui Idior
-"Sappi figliolo che nulla è più futile della vendetta. Violenza genera altra violenza, corrompe le
loro anime e si mettono a servizio di Elhoim una abominevole divinità, che professa l'odio e la violenza e
che servendosi di queste anime perdute soddisfa la sua insaziabile ed inesauribile sete di sangue donando ai
suoi servitori gioie effimere, potere e supremazia".
Io risposi
-"Idior, mio signore la prego mi dica cosa devo fare"
Rispose il dio
-"Intreprendi la Via della Luce e contrasta il potere di Elhoim con l'amore la benevolenza e il perdono
aiutando le anime perdute a ritornare sulla retta via. Sii da conforto a chi come te ha subito usurpi e violenza."

Mi svegliai di soprassalto che era l'alba, un senso di pace mi pervase.
Usci dalla camera e andai verso il cortile.
-"Buon giorno figliolo"
-"Buongiorno Padre Angelus"
-"Ti sei riposato?"
-"Si. A tal proposito Padre, ho fatto un sogno strano..."
Riferi a Padre Angelus ciò che avevo sognato e disse
-"Beh figliolo non è stato propio un sogno ma hai avuto l'illuminazione. Essa può avvenire solo alle persone pure
di cuore a con una fortissima fede"
-"Anche lei padre?" risposi"
-"certo" rispose Padre Angelus " tutti i sacerdoti qui presenti hanno avuto l'illuminazione è necessaria per poter
intraprendere il percorso per La Via Della Luce perchè essa è assai difficile ed ardimentosa e richiede tantissima
fede e forza di volontà"
-"E come posso fare padre per iniziare questo cammino e diventare con lei?" chiesi
Rispose Padre Angelus
-"Figliolo in qualità di Abate ti guiderò io al cammino verso la Luce sappi che per arrivarci
devi superare tante prove. Ti senti pronto?"
Risposi determinato
-"Si Padre! Metterò tutto me stesso per raggiungere la Luce e diventare un servitore di Idior!"

Cosi ho iniziato il mio percorso per diventare un servitore di Idior.
*Fine*
Ringraziano per il messaggio: egolollo

Si prega Accedi a partecipare alla conversazione.

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