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La Storia di Manolis 14/11/2018 17:21 #1

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Nome pg: Manolis
Età: 22
Sesso: Maschio
Background.
Le Origini:
Era una notte di Luna piena quando, 22 anni fa, a Solitude venne alla luce Manolis. Il padre Orestis e la madre Angelica, entrambi nobili e molto fedeli a Idior, pregavano ogni giorno affinchè Manolis venisse al mondo e quando videro che le loro preghiere furono ascoltate, erano così felici per la nascita del loro primo genito che decisero di organizzare un banchetto di ringraziamento a Idior nel loro castello per la sera del giorno seguente . Allora i genitori inviarono messaggeri dando loro il compito di distribuire gli inviti a tutti i re delle città vicine, a tutti tranne ad uno: Enoreth il Malvagio, re di Morthal; Orestis, Angelica ed Enoreth si conobbero quando avevano solo 11 anni perche’ i loro genitori avevano dei rapporti d'amicizia molto stretti e passavano spesso le giornate insieme tra banchetti, canti e balli. Tra Angelica ed Enoreth scoppiò un amore che durò ben 9 anni, ma col passare del tempo Angelica iniziò ad avvertire delle mancanze da parte di Enoreth, spesso i due litigavano e Angelica piangeva per tutto il dolore che provava. Un giorno, durante una passeggiata a cavallo sulla collina alle spalle del castello di Solitude, Enoreth si allontanò per cacciare un cervo e in sua assenza Angelica raccontò a Orestis delle sue sofferenze, delle sue mancanze, ma mentre i due conversavano ad un certo punto scappò un bacio tra di loro molto lungo e sentito da parte di entrambi . I due capirono di essersi innamorati l'uno dell’altra, ma Enoreth che tornava verso di loro con la preda in spalla li vide e andò su tutte le furie, aggredì Orestis e maledisse lui, la sua famiglia e il loro amore e gli promise che un giorno l'avrebbe pagata cara per ciò che aveva fatto. Il giorno della distribuzione degli inviti per il banchetto al palazzo di Solitude, uno dei messaggeri che era diretto a Markhat incontro’ lungo il sentiero un commerciante che era diretto a Morthal dal quale comprò una bottiglia di idromele per rimettersi in forze per il viaggio, e gli racconto' del suo compito; il commerciante era diretto al castello di Morthal e durante la vendita dei suoi prodotti al re Enoreth in persona, gli chiese della sua eventuale partecipazione al banchetto. Enoreth, appresa la notizia, iniziò a pianificare una vendetta in memoria di ciò che era successo in passato: si recò presso la Confraternita dei 10, ordine di necromanti, fedeli ad Elhoim, e guidati da Mandrake, il diabolico capo, chiedendo di sterminare Orestis, la sua famiglia e tutti i commensali e di sacrificare il piccolo Manolis come tributo ad Elhoim, l'oscuro signore, in cambio della sua anima. I necromanti accettarono la sua proposta e quella sera stessa si recarono al castello di Solitude e attraverso l utilizzo di vari incantesimi uccisero tutti i presenti tranne il piccolo Manolis, che nel momento in cui i necromanti si avvicinarono per portarlo via con loro, egli emanò una potente aura intorno a se che sprigionò una potente luce bianca che incenerì i necromanti. Quell’incantesimo così potente non fu impercettibile per i maghi della regione, e una maga di nome Cassandra, che era nelle vicinanze del castello, accorse subito, prese il bambino e lo portò via con se in salvo e andò a Riften ,una piccola cittadina sul mare. Cassandra lo affidò ad un pescatore di nome Baran al quale raccontò dell’accaduto e dell'enorme aura emanata dal bambino, lo pagò e gli chiese di portarlo via il più lontano possibile da quelle terre. La nave traghettò fino a Britain, città di Sosaria dove,Baran viveva. Egli era un valoroso guerriero, ormai anziano,che aveva da qualche anno lasciato il palazzo reale di Lord British, situato a Britain, e si era trasferito in una casa con un orticello a Sud-Ovest del ponte di Britain ed è lì che Manolis visse la sua giovinezza.
Giovinezza:
Manolis era un ragazzo molto curioso, sincero, onesto, era un appassionato di musica ,amava suonare il liuto e l'arpa e fin da bambino aveva mostrato sempre una certa devozione per il culto di Idior. Un giorno il ragazzo chiese a Baran dove fosse la sua mamma,ma Baran, che fin dal primo momento aveva mentito sulla sua vera identita’ essendosi sempre spacciato per suo padre, racconto’ al ragazzo che sua mamma fosse morta alla sua nascita. Manolis sognava spesso durante la notte, ma una notte d’estate in un sogno sentì una voce che lo chiamava e gli diceva: ’’Manolis punta gli occhi al cielo e vai incontro al tuo destino’’; il ragazzo fu cosi’ scosso da quella voce e da quelle parole che molti dubbi presero vita nella sua testa e non riusci’ a chiudere occhio. La mattina seguente Baran decise di insegnare a Manolis l’arte della scherma,ma durante l’allenamento, Baran ,sfinito per la troppa fatica, cascò a terra e svenne. Manolis ,preoccupatosi, lo portò subito in casa, lo distese sul letto e si prese cura di lui fin dal primo momento in cui si ammalò,una brutta influenza lo aveva colpito. Passarono 3 settimane ma Baran si trovava ancora a letto,non riusci’ a riprendersi purtroppo, e arrivato sul punto di morte, confessò la verità a Manolis, gli raccontò delle sue origini e della potente aura e della luce bianca che emanò da neonato e gli disse di recarsi a Britain presso la chiesa e che li avrebbe incontrato un chierico di nome Angelus che gli avrebbe saputo dare le risposte che cercava. Baran morì e Manolis una volta seppellito Baran, prese in considerazione il suo consiglio e si reco’ alla chiesa di Britain e li’incontrò Padre Angelus sperando che costui gli avrebbe potuto dare quelle risposte. Manolis raccontò a Padre Angelus tutto ciò che gli era successo, della potente aura emanata da neonato e della voce che senti’ la notte scorsa, ma Padre Angelus rimase così scosso dalle parole del ragazzo che stentò a credergli e gli disse :”Figliuolo, mi dispiace per tutto quello che hai passato, e per la tua attuale perdita e per quelle passate,che Idior possa accoglierli nel suo regno!”. Infine Padre Angelus decise di accompagnare a casa Manolis, ma mentre percorrevano insieme il sentiero che portava alla casa di costui, vennero attaccati da due necromanti della Confraternita delle Tenebre. Questi erano pallidi come cadaveri e avevano gli occhi rossi come due palle di fuoco, ma in quel momento stesso Manolis, si ricordo’ della frase detta da quella voce che lo turbo’ la notte scorsa e allora punto’ gli occhi al cielo e pregò in silenzio Idior,chiedendo il suo aiuto, e Idior mando’ un segno: fu cosi’ che Padre Angelus credette a cio’ che gli racconto’ il ragazzo. Infatti Manolis tutto ad un tratto, rievocò quella potente aura che lo salvo’ quando era solo un neonato e sprigionò una potentissima luce bianca che cacciò i due necromanti. Manolis capi’ da cio’ che Idior aveva grandi piani per lui, capi’ che quella era la strada che lo avrebbe condotto incontro al suo destino e cosi’ manifestò a Padre Angelus la volontà di percorrere il cammino spirituale e di diventare Chierico. Allora Padre Angelus, avendo visto con i suoi occhi la potente aura emanata da Manolis, e dopo aver spiegato che la luce bianca che aveva sprigionato era la potente e sacra luce di Idior ,che solo un uomo veramente devoto e predestinato avrebbe potuto emanare, decise di accogliere le richieste del ragazzo e lo invitò a presentarsi alla Basilica di Yew in modo che potesse studiare per diventare un buon sacerdote. Manolis e’ sulla strada per la gilda dei Custodi della Luce dove si narra che un giorno non molto lontano torneranno a far risplendere la luce di Idior su Sosaria.
Che Idior vi mostri sempre la luce durante il vostro cammino.
Manolis.
FINE.
Ringraziano per il messaggio: Delfino8robymanu

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La Storia di Manolis 10/01/2021 19:08 #2

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Passarono molte lune dal giorno in cui il giovane Manolis venne proclamato sacerdote e priore del baronato della piccola Cove e,con il passare del tempo, tante cose erano cambiate. Manolis era molto turbato,arrabbiato coi propri confratelli e fedeli. Passava molto tempo nella sua casa a riflettere sulla situazione che aveva davanti a sè: da una parte tutti gli altri sacerdoti erano partiti molto tempo prima in pellegrinaggio spirituale senza fare più ritorno; dall’altra parte, le città fedeli del baronato di Cove e del regno di Trinsic si erano prese la briga di prendersi l'una il gioco dell'altra in maniera reciproca senza volerne sapere,di fatto, di rispettare la parola di Idior. Questi furono motivi fondamentali che portarono l'ormai anziano sacerdote ad abbandonare il baronato e ritirarsi in casa propria a meditare e pregare Idior. Durante una notte di pioggia intensa e fitta,dopo aver consumato il proprio pasto ed essersi inginocchiato ai piedi del letto per iniziare la solita preghiera prima di andare a dormire, una voce nel nulla echeggiò dopo un ghigno :”Povero stolto, cosa credi di fare? Stai forse cercando invano di ritrovare la fede che hai perso? Subito dopo aver sentito queste parole,Manolis, di scatto impugnò il suo martello e uscì dalla propria casa gridando:” Chi va lá?”.. nessuno rispose.. vide solo un ombra sparire nel nulla. Dunque una volta rientrato e chiuso la porta a chiave, lasciò accesa per la notte una candela e iniziò a dormire. Il giorno dopo si recò di fretta e furia alla biblioteca di Britannia ,prese in prestito dei libri riguardanti casistiche simili a quella della sera prima per saperne di piu’; ma ad un certo punto mentre leggeva, risentì quella voce e si accorse che un ombra era apparsa nel muro e nello stesso punto in cui si mostro’, apparvero delle lettere che formarono tale frase:”Il tuo destino ti è stato nascosto per molto tempo,solo i morti sanno la verità sul tuo conto. Ora recati al cimitero vicino la citta’ nera di Midian, li’ troverai le risposte che cerchi”. Una volta letta questa frase, Manolis decise di spogliarsi delle vesti di sacerdote di Idior e approfondire le ricerche e, salito in groppa al suo fido destriero, si reco’ al cimitero. Giunto nelle terre desolate, attraversato il ponte vicino al cimitero, una fitta nebbia lo avvolse e lo accompagno’ fino all’androne. Per terra vi era un tomo aperto, pieno di polvere e ragnatele scritto in una lingua sconosciuta al povero Manolis che, come lo prese in mano per cercare di comprendere qualcosa, dal nulla, una voce ruppe il silenzio.
Voce:’’ Finalmente, mio caro,sei arrivato a destinazione. Quel tomo che hai raccolto rappresenta il motivo della tua esistenza’’.
Manolis:’’Chi sei? Mostrati a me! Smettila di vagare nell’ombra!
Un’ombra apparve da dietro il muro e disse:’’ Io sono solo un ombra. Quel tomo contiene vari rituali sacrificali e quello che vedi davanti ai tuoi occhi,mio caro, e’ stato quello che ha permesso ai tuoi genitori di generarti.
Manolis:’’ Come sarebbe a dire?! I miei genitori sono sempre stati devoti e fedeli al Radioso! Come ti permetti ad infangare la loro memoria?!
Ombra:’’Tu non mi credi,forse, ma adesso crederai alle mie parole!
Una sagoma d’un tratto salto’ fuori da una lapide vicina all’ombra ed esclamo’:’’Figliolo! Non mi riconosci? Sono tuo padre,Orestis. Ascolta figliolo: cio’ che dice l’ombra e’ vero. Tua madre Angelica e io non riuscivamo ad avere un figlio e, dunque, per disperazione, mi sono rivolto a coloro che sapevo potevano aiutarmi. Fu cosi’ che incontrai,all’insaputa di tua madre, il capo della setta dei necromanti,Mandrake,che celebrò quel rituale. Inoltre non e’ esatto quello che raccontano le fonti sul tuo conto,infatti, e’ stata quella stessa luce bianca che ha rotto il cranio mio e di tua mamma che ha portato fine alla nostra esistenza.. la stessa luce scintillante del martello che hai brandito fino a poco tempo fa.
Manolis:’’ Padre, non capisco? Perche’ mi dite queste cose? E poi, come potete dimostrare voi di essere mio padre?
Orestis:’’ Figliolo, sono l’unico a sapere come ti sei procurato quella cicatrice che hai sul tendine sinistro. Poiche’ io stesso te l’ho procurata erroneamente per difenderti dagli uomini di chiesa che intendevano portarti via e, nel colpire loro, ho colpito involontariamente anche te. E’stato, fino ad oggi, non il Radioso che hai tanto venerato.. egli e’ un impostore e un falso dio. Colui che ti ha protetto e guidato fino a qui e’ il sommo Elhoim. Infatti lui e’ il tuo vero padre, io sono solo il tuo padre terreno che ha perso la propria vita per salvare la tua.
Ombra: Manolis ecco la verita’. Il mio nome e’ Caranthir, sono un ministro dell’Inferno, e predico la parola di Elhoim. Il mio fratello necromante Mandrake e’ stato assassinato dagli uomini di chiesa come loro hanno assassinato tuo padre e tua madre. Sono stato mandato dal Sommo Padre Elhoim per indicarti la via e mostrarti la verita’ delle cose. E’ giunto il momento che il tuo destino si compia. Recati alle nere porte del tempio situato nella palude di Papua e chiedi udienza questa notte,ti aspetteremo’ li’ ’’.
Fu cosi’ che Caranthir e l’anima di Orestis scomparvero nel nulla e il povero Manolis , scosso e preoccupato,salto’ di corsa in groppa al suo cavallo e raggiunse, prima che facesse buio, l’isola di ghiaccio in cui vi era la sua casa. Penso’ per tutta la notte a cio’ che era successo, alle parole del padre e del ministro dell’inferno non riuscendo a chiudere occhio. Alle prime ore dell’alba, sentì bussare alla porta,dunque si vesti’ subito e prese in mano il suo bastone da viaggio. Un messaggero era giunto fino a li’ e lasciò nelle sue mani una lettera che conteneva una mappa con una X che indicava il punto da raggiungere e un messaggio a lato:’’La tua ora e’ giunta. Diventa cio’ a cui eri destinato’’. Fu cosi’ che Manolis segui’ le indicazioni della mappa che lo portarono davanti al nero cancello del tempio di Papua in cui i ministri lo aspettavano per accoglierlo e istruirlo. Manolis capi’ che nel caos tutti potevano ricevere cio’ che meritavano in maniera equa e adesso sta seguendo la strada per diventare un membro dell’Ordine delle Ombre cosi’ da rendere giustizia a lui, alla sua famiglia e rendere grazie al Sommo Padre Elhoim.

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