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ARGOMENTO:

Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:19 #21

  • JhonFitzGerald
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19 Il Drago


Il giorno seguente Rocco Siffredi si affacciava dalla balconata della sede degli OdTO.
I raggi del sole caldi illuminavano la divisa del giovane fremen, nera come la notte, il vento impetuoso soffiava a tempi alterni e faceva svolazzare il lungo manto azzurro del guerriero.

Rocco guardò in cielo e si sistemò la fascia sulla sua testa, si girò verso le tende che davano l'ingresso nella sede di gilda e vi entrò.

Scese rapidamente le scale e varcò il grande portone nero della sede, li di fuori c'era il suo destriero che lo attendeva; Rocco si tolse un guanto e schioccò le dita, il cavalllo si girò e lo raggiunse.

Il fremen salì in groppa al suo destriero e si avviò verso le lunghe strade lastricate di Trinsic, sorpassò il ponticello poco dopo la sede di gilda, un piccolo fiumiciattolo scorreva sotto di esso, il rumore dello scorrere dell'acqua era rilassante, ma Rocco procedette ancora un pò intontito dal suo risveglio.

Dopo pochi minuti giunse a destinazione, si trovava alle locanda delle due maschere, era ora di pranzo e la fame di un fremen non può aspettare a lungo; salutò il locandiere , ormai era divenuto un suo grande amico viste le sue numerose visite.

Rocco ordinò da mangiare e nel frattempo prese a discutere con il locandiere, e iniziò a domandare se le voci che aveva sentito il giorno prima fossero vere, il locandiere parlò:

"ah Rocco guarda del torneo del dragone non so dirti granché, tu dovresti essere più informato di me su queste cose"

*sorride*

"ma posso dirti che la giovane Eowyn è arrivata nella notte, ora la stanno ospitando i chierici al tempio"

"è molto probabile che la vedrete questa sera"

Rocco Siffredi iniziò ad accarezzarsi il suo pizzetto, e cominciò a pensare....
Poi parlò:

"Bene più tardi scoprirò di più sul conto di questa Maginciana, ma ora il cibo ha la priorità"

Passarono diverse ore e prima del calare della notte, Rocco si trovava a casa sua, una modesta torre situata ai margini della palude di Trinsic, rifugio che condivideva con l'amico Orco, Steve Harris.

Aveva appena finito di forgiare un consistente numero di lancie, quando ad un tratto vide fuori dalla finestra una figura umana dirigersi a gran velocità verso la torre.
Un messaggiero invocò il nome di Rocco e Steve:

"Steve Harris e Rocco Siffredi, vossignore Kira Von Hosterm, vi manda un messaggio...... sono sicuro che lo troverete interessante"

Steve, che al momento pestava diverse erbe in un mortaio, invitò Rocco a prendere il messaggio.
Quest'ultimo un pò perplesso lo prese, il messaggiero fece un profondo inchino e corse in mezzo alla vegetazione circostante.
Rocco e Steve mirarono il messaggio e lessero con attenzione:

"Bene signori è ora di organizzare il fatidico "Torneo del Dragone" che avevo indetto tempo addietro.

Sarà un torneo a cui potranno partecipare tutti i cittadini di Trinsic senza limitazioni.

Saranno duelli ad eliminazione diretta in scontri uno contro uno per determinare chi sarà il migliore.

Stasera ci saranno le fasi eliminatorie.

Gli alleati di Skara, Magincia e Stirling verranno come spettatori.

Inoltre sarà un'occasione dove il comandante Laries prenderà una decisione sui nuovi Magli dei Templari.

Oltre a miseri premi di valore per i primi tre classificati, il vincitore del torneo verrà nominato Campione Dragone nelle gerarchie di Trinsic e rimarrà tale fino al prossimo Torneo.

Kira Von Hosterm, Re di Trinsic"

I due guerrieri lessero e la loro risposta fu un sorriso e i due incominciarono a preparare tutto il necessario.

Mentre Rocco preparava l'equipaggiamento pensava al grande evento che stava per inziare.

L'Orco e il Fremen si avviarono verso la città di Trinsic desiderosi di mettersi in discussione al torneo.....
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:19 #22

  • JhonFitzGerald
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20 L'incontro...


*rumore di zoccoli*

La palude di Trinsic riposava in silenzio, ora che l’orco e il fremen avevano abbandonato la loro torre.

La via dalla palude all’ingresso della città s’intersecava con la fitta vegetazione, essendo poco distanti dalla loro abitazione, la fitta nebbia avvolgeva i due guerrieri nascondendoli da occhi indiscreti.

Usciti dalla fitta foschia, i due guerrieri iniziarono a intravedere le alte e imponenti mura della città di Trinsic, coi loro stendardi azzurri e le merlature che sostavano sopra le torrette.

Arrivarono al portone Nord della città, qui Steve si annunciò al custode del cancello:

*sgrunt*

“ Colon, guardiano della porta nord, apri!!! i guerrieri di Trinsic, Steve Harris e Rocco Siffredi attendono al portone ”

Dopo pochi attimi si sentì una serie di cigolii, rumore di travi che venivano spostate e il portone si apri per consentire il passaggio ai due guerrieri.

Le strade lastricate di Trinsic, al chiaro di luna, brillavano di una luce mistica; quella sera un grande evento sarebbe incominciato, l’atmosfera era particolare, una sensazione diversa pervadeva le meningi del giovane fremen.

Attraversarono le poche strade che li separavano dalla banca reale, quando vi arrivarono un scenario speciale li aspettava.

Davanti alla banca reale di Trinsic sostavano numerosi guerrieri, stregoni e arcieri; alcuni di loro discutevano del torneo su chi avrebbero preferito incontrare e chi no, altri troppo concentrati erano presi dall’affilare le loro armi e dal riparare le loro armature, gli arcieri flettevano i loro archi e contavano il numero di frecce a loro disposizione, gli stregoni alcuni stavano in fase di meditazione altri borbottavano incantesimi.

Quando i due OdTO arrivarono in mezzo alla folla furono colti da numerosi saluti, tutti i loro compagni di battaglie sorridevano per il fatto che l’esercito di Trinsic era quasi al completo, in molti erano venuti a partecipare al torneo, il che rese felice Rocco.

Tra i molti partecipanti, Rocco, scorse un volto pallido e un giovane Elfo con lo stemma di Stirling posto sulla sua tunica.

Il fremen li riconobbe si avvicinò e li salutò:

“ Che piacere vedervi Messer Fioreld, Oh ma vedo con estremo piacere che anche il famoso Libra è giunto ad assistere al torneo “

*sorride*

L’elfo e l’uomo dal volto pallido si voltarono, il cittadino di Stirling parlò:

“ salve Rocco “

L’uomo dalla carnagione pallida, fu più amichevole si voltò e con un enorme sorriso corse incontro al fremen:

“ Sapevo che vi avrei trovato qui, caro Rocco….”

Il fremen rispose:

“ è sempre un piacere incontrarvi Libra ”

I due si scambiarono una serie di sorrisi, ma prima di congedarsi, Libra, spese un ultimo augurio a Rocco Siffredi:

“ Mi raccomando vogliamo vedere la vostra lancia in azione…. *sorride* …. Non deludeteci “

E con un sorriso Rocco salutò Libra.

Mentre Steve colloquiava con il Colonnello Arthdain, arrivarono due sacerdoti di Idior, la Sacerdotessa Nanatsusaya e Padre Sacred, furono accolti da numerosi saluti e da altrettanti inchini.

Rocco aveva appena richiesto il forziere con i suoi averi, che la banchiera si era frettolosamente avviata a prendere, quando sentì una presenza alle sue spalle e si voltò.

Madamigella Eowyn sostava dietro la sua ombra, i racconti e la descrizione della ragazza menzionati dal locandiere della taverna delle due Maschere, corrispondevano a verità.

Una giovane ragazza dalla carnagione rosea si guardava intorno, forse terrorizzata dalla presenza di tutti quei guerrieri, il suo volto era identico a quello di Lady Kikyo, la consorte del sindaco di Magincia, che Rocco aveva avuto il piacere di incontrare.
Rocco si avvicinò alla giovane umana e proferì parola:

“ Salve Madamigella Eowyn, finalmente v’incontro….., sapete, ho molto sentito parlare di voi e finalmente posso conoscervi..”

*sorride*

Eowyn guardò Rocco con aria pensante e lo squadrò dalla testa ai piedi, dopo di che rispose al guerriero:

“ Scusate giovane guerriero, ma io non conosco il vostro nome…”

Rocco, un po’ in imbarazzo per l’errore commesso si affrettò a rispondere:

“ Avete ragione Eowyn, il mio è stato un errore imperdonabile, che sciocco avrei dovuto dirvelo subito…… piacere di conoscervi il mio nome è Rocco Siffredi, guerriero di Trinsic, la mia lancia al vostro servizio…”

La giovane umana sorrise e parlò:

“ Piacere di conoscervi Rocco, ma potreste levarvi l’elmo, cosicché la prossima volta che vi incontrerò saprò riconoscervi “

Il guerriero imbarazzato dell’ennesimo errore di galanteria , rispose ad Eowyn e si tolse l’elmo.

La ragazza gli sorrise, Rocco doveva prepararsi per il torneo per questo dovette interrompere la discussione con Eowyn.

“ Perdonatemi giovane Eowyn, ma il torneo attende…. Re Kira s’infurierebbe se quando arriva mi trova ancora impreparato…*inchino*…. Madamigella Eowyn i miei ossequi”

E con molta grazia la giovane ragazza salutò il guerriero.


Poco dopo……


Tutti i guerrieri erano pronti alla battaglia, sopra la banca reale sedevano Libra e Fioreld, uno squillo di trombe fece capire che il loro Re era finalmente giunto.
Il Colonnello Arthdain squillò ad alta voce:

“ Uomini in fila, il nostro Re Kira Von Hosterm è arrivato”

Con molta rapidità i partecipanti del torneo si allinearono di fronte alla banca.
Dal municipio usci il Re accompagnato dal Comandante Laries, i due salirono le scale della banca e salutarono i due ospiti venuti a seguire il torneo.

Kira si sporse sulla balconata che si affacciava di fronte ai suoi uomini, Laries fece un passo indietro attendendo che il Re parlasse.

“ Guerrieri di Trinsic, stasera inizierà un evento molto importante per la nostra città, finalmente il tanto atteso Torneo del Dragone avrà inizio.

Sono molto contento di vedere che numerosi avete risposto alla mia chiamata.
Io e il Comandante Laries saremo i giudici degli incontri, inoltre ringrazio anticipatamente gli alleati di Stirling e Messer Libra che sono giunti fin qua per assistere al torneo.

Guerrieri di Trinsic, mostratemi il vostro valore…Onore e Gloria a Trinsic”


Un onda di grida riecheggiò per tutte le strade di Trinsic sino al tempio, la banca investita dalle urla di coraggio dei guerrieri sembrava quasi cedere sotto alla loro impetuosità, sembrava quasi che l’esercito di Trinsic stava per partire in guerra; Laries e Kira incrociarono i loro sguardi e sorrisero compiaciuti dell’entusiasmo dei loro uomini.

Kira non si spostò di un passo e quando l’euforia si calmò, riprese parola e parlò ai suoi guerrieri:

“ Inoltre è con estremo piacere che vi informo che una nuova figura è entrata a far parte della gloriosa Trinsic, salutate tutti Madamigella Eowyn”

Tutti gli uomini scesero velocemente dal loro cavallo e contemporaneamente fecero un profondo inchino nel rispetto dalla giovane ragazza.
Kira continuò a parlare:

“ Spero che vi troviate bene nella nostra città Eowyn, e se avete bisogno non esitate a chiedere a me o ai miei uomini, vedrete saranno felici di aiutarvi”

Eowyn rispose con un sorriso, i guerrieri di Trinsic risposero tutti ad alta voce:

“ Sarà fatto mio Re”

Successivamente Laries e Kira indicarono i posti a sedere per gli ospiti, quando questi si sistemarono, Laries espose una pergamena con scritti gli scontri del torneo, gli accoppiamenti erano i seguenti:

1° Scontro : Nihal II vs Hunter

2° Scontro : Wolf vs Steve Harris

3° Scontro : Santiago vs Zafira

4° Scontro : Arthdain vs Turgon

5° Scontro : Tanath vs Rocco Siffredi

6° Scontro : Arken vs Dark Schneider

Per fare numero pari verranno aggiunti degli incontri fra i ripescati.


Rocco notò che si doveva scontrare con il suo amico stregone Thanat, l’Elfo oscuro sorrise al Fremen e tutti i guerrieri si avviarono alla volta dell’arena…..
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:20 #23

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21 Io e il Drago



*silenzio*

*rumori argentini*

*tonfo*


…..In una stanza sotto le viscere della terra, umida e illuminata da alcune torce grandi come colonne portanti, un uomo giaceva a terra svigorito dalla fatica, si poteva udire un fievole respiro provenire dalla sua bocca e niente più…..

Le ombre danzanti lasciavano intravedere il vestiario di quest’ultimo, si trattava di un guerriero, indossava un armatura nera come la notte che al giuoco delle torce sembrava fatta dell’oscurità stessa, poco più in la a terra s’intravedeva una grande barda blu come il mare, l’uomo giacque a terra per tutto il tempo….

….di fronte a lui, a parecchi passi di distanza, le fiamme volteggianti delle torce illuminavano a tempi alterni un’altra figura…..

…..un altro guerriero in sella al suo cavallo respirava affannosamente, questo poggiava su una grande lancia conficcata nel terreno, l’arma sosteneva tutto il peso del guerriero e della sua pesante armatura ferrea che emanava uno strano bagliore mistico.
Il respiro del guerriero era l’unica cosa che si poteva udire chiaramente all’interno della stanza, quest’ultimo teneva il capo chino a causa della sua enorme spossatezza…..

…..non appena il guerriero alzò la testa si guardò attorno con uno sguardo flebile come se cercasse qualcuno….

*clap* *clap* *clap* *clap*

…Non molto lontano dai due guerrieri si udì un timido rumore di applausi che nacque in modo attenuato e crebbe sino a diventare un suono più deciso e vigoroso.

Una tribuna sorgeva in mezzo alla stanza, qualcuno accese delle torce intorno ad essa, degli uomini sostavano su di essa.
Quando la luce illuminò le loro figure, il guerriero ancora in sella al suo destriero, riuscì a riconoscere le loro identità.

Il Colonnello Arthdain in compagnia di altri guerrieri di Trinsic applaudiva con un sorriso che il guerriero al di sotto della tribuna non vedeva da tempo, allorché anche gli altri guerrieri compiaciuti sorridevano a quest’ultimo.

Incredibilmente dal silenzio di tomba che viveva in quella stanza, numerose voci si udirono riecheggiare in quel luogo:

“ Vai Rocco…”

“Complimenti ragazzo….”

“Incredibile, che scontro….”

Il Colonnello Arthdain tese una mano e richiamò il silenzio, si schiarì la voce e parlò:

“ La prima semifinale del Torneo del Dragone si conclude, Rocco Siffredi vince lo scontro e accede alla finale…*sorride* …. Complimenti ragazzi avete dato vita ad un scontro incredibile ”

Il possente fremen guardava con compiacimento i due guerrieri sfiniti, Rocco il guerriero in sella al suo destriero scese dal cavallo e si avviò con passo tentennante e affaticato verso il guerriero che giaceva a terra.

Rocco sollevò quest’ultimo che riprese velocemente le forze.

Non appena i due riuscirono a mantenere un minimo di equilibrio, gli sguardi dei due guerrieri si incrociarono.
Rocco s’inchinò e proferì parola:

“ Onore e gloria a te Arken il fremen, sei stato un ottimo avversario, che le mura di questa arena e la gente di Trinsic possa raccontare questo scontro fino alla fine dei giorni ”

Arken sorrise e si avvicinò a Rocco e gli tese la mano, i due OdTO si strinsero la mano compiaciuti delle loro gesta sapendo di aver dato il massimo e di non aver rimpianti.
Arken parlò:

“ Complimenti Rocco, buona fortuna per la finale….*sorride* “


Il giorno dopo……


Rocco Siffredi camminava all’interno del terreno di battaglia dell’arena.
I suoi pensieri vorticavano all’interno della sua mente, era soddisfatto del suo andamento al torneo, sapeva che stava dando il meglio di se, ma mancava ancora qualcosa, un piccolo passo: La Finale.

Rocco non conosceva ancora l’identità del suo avversario, visto che gli scontri dell’altro turno dovevano ancora terminare.
Rocco pensava a tutte le strategie possibili da poter utilizzare durante la finale, l’attesa era snervante e spazientì il Fremen.

Il guerriero studiava passo per passo il campo di battaglia, ad un certo punto quasi per inerzia, si assolse nei suoi pensieri e iniziò a meditare……

…….Rocco continuava a camminare all’interno dell’arena, ma un rumore lo sorprese…..

….era sicuro di essere il solo all’interno dell’arena, ma improvvisamente tutte le torce all’interno di quello stanzone si illuminarono magicamente.
Il fremen si allarmò e incominciò a pensare quale sorta di stregoneria aveva provocato tutto ciò.

Il guerriero si guardava attorno, improvvisamente una delle leve che apriva i cancelli, dove i guerrieri attendevano d’iniziare lo scontro, si attivò da sola e il cancello che dava le spalle a Rocco iniziò a cigolare.

La cancellata si aprì con un suono agghiacciante e Rocco si voltò lentamente….

….. al di la di quella soglia non si poteva vedere nulla, uno spesso muro d’oscurità s’innalzava dietro esso.
Dall’oscurità riecheggiò un potente ruggito che proveniva da dietro il cancello, Rocco riuscì ad intravedere un bagliore rosso come il sangue.

Numerosi tonfi rimbombarono per tutta l’arena e dall’oscurità uscì un imponente drago…

….Rocco scioccato alla vista di quell’immensa creatura, venne pervaso da numerose domande: “cosa ci faceva li un drago?” , “chi l’aveva portato nell’arena?” , “che significato aveva?” , tutto ciò portò il guerriero ad una totale confusione mentale.

Il drago in tutta la sua magnificenza e potenza era nero e sembrava parte integrante del male, il suo corpo era coperto da spesse scaglie che davano l’idea d’essere dure come il loth rock se non di più, le ali immense parevano appartenere ad un angelo nero, i denti grandi come torri erano acuminati e seghettati, guardandoli pareva che non esistesse niente in natura più affilato di quelle zanne; gli occhi rossi come il fuoco incrociarono lo sguardo di Rocco.

Il drago emise un altro ruggito che strepitò in faccia al Fremen, la sua potenza era tale da poter spostare le montagne solo con il suo spirito impetuoso.
Improvvisamente la bestia agitò le ali e si librò da terra, una sorta di tromba d’aria venne generata dal movimento di quelle ali, Rocco tese un braccio di fronte agli occhi per potersi proteggere dall’ irruenza di quel movimento e nel frattempo osservare quella scena.

Il drago spiccò il volo e piombò a gran velocità verso Rocco, il fremen pietrificato da quella scena rimase senza parole.
Il drago si stava per avvicinare al guerriero e dopo aver emesso l’ennesimo ruggito, spalancò le fauci e Rocco vide le zanne della bestia a poche dita dal volto…….

......buio………

……..il silenzio tornò a regnare all’interno dell’arena, Rocco scioccato da quella visione si voltò ripetutamente per capire dove fosse finito il drago.

Si avvicinò all’inferiate del cancello dove era uscito il drago, ma non vi trovò nulla.
Il guerriero prese a massaggiarsi il collo e iniziò a pensare….

….la tensione gli aveva giocato un brutto scherzo provocandoli quella allucinazione, ma ora sapeva cosa fare.

Il suo obbiettivo era limpido e trasparente come l’aria, doveva domare quel drago, sconfiggerlo e per farlo la risposta era una sola: Vincere la finale.
Rocco una volta ripreso da quello shock si avviò verso le strade della città……
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:20 #24

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22 Il premio di Trinsic



Tratto dal memoriale di Arthdain il Fremen, Colonnello dei Templari Oscuri


...ricordo quella sera invernale a Trinsic. Un vento freddo iniziò a soffiare tra i possenti bastioni. La guardia sulle mura scrutava un cielo limpido in cui già alcune stelle iniziavano a fare capolino. Si copri bene col mantello e continuò a fare la sua veglia silente. Intanto all’osteria delle due maschere, si brindava e si rideva in allegria. Al solito tavolo vi erano come sempre un gruppo di OdTO che chiacchieravano animatamente: Rocco Siffredi il Fremen, Steve Harris l’Orco, Dark Schenider l’Elfo Oscuro, Hunter il Fremen, Arken il Fremen e Wolf il Fremen.
Rocco stava cosi parlando:

“Secondo voi il Comandante Laries avrà già scelto i membri della nuova squadra dei Magli?”

Steve rispose:

“whuaarg” - “io niente sapere!” - “gargh” - “essere possibile comandante avere già deciso!”

Dopo aver detto ciò diede un morso famelico ad un cosciotto di pollo crudo come a lui piaceva.
Wolf si limito ad alzare le spalle. Hunter fissò l’orco e trattenne a stento una risata. Dark al che disse:

“uhm... oggi ho visto il Colonnello Arthdain andare e venire molte volte dal palazzo reale, convocato più volte da Lord Kira, chissà che non abbia avuto a che fare con la nomina dei magli…”

Arken annui dicendo:

"Beh sicuramente ormai manca poco... il comandante Laries ci ha messo a dura prova in questi giorni e penso che ormai abbia deciso chi farà parte della squadra"

Wolf esclamò:

"a me di certo basta fare parte del corpo degli OdTO, è già un grande onore anche esserne solo un membro novizio"

Hunter rispose:

"sicuramente Wolf! e poi tra noi ci sono molti elementi validi. Il comandante Laries avrà avuto il suo bel da fare nello scegliere i nuovi membri dei Magli."

Rise di gusto, allora Rocco fece portare un'altra porzione di sidro per tutti e disse:

“Beh sia come sia scommetto che io sarò sicuramente uno di essi!”

Seguì una gran risata di tutto il gruppo. Al che Steve Esclamò:

“Rocco tu mai cambiare vero…!?" -
"Guahuahauah”

ne segui un suono gutturale che sembrava essere una risata. Steve diete una forte pacca sulla spalla di Rocco che per poco non lo fece cadere dalla sedia. La serata terminò con un brindisi alla salute di tutti.

Il giorno seguente Kira convocò tutti gli OdTO nella sede di gilda per una riunione straordinaria. Una volta riuniti tutti il Re iniziò cosi dicendo:

“Fedeli compagni d’arme!”

parlò in tono solenne:

“Vi ho riuniti qui in questa riunione straordinaria per comunicarvi una notizia importante…!”

S’interruppe per aumentare la suspance:

“Ebbene ho il piacere e l’onore di comunicarvi che il Comandante Laries ha finalmente scelto i membri per formare il rinomato gruppo d’elite dell’Ordine dei Templati Oscuri [OdTO] , I Magli dei Templari Oscuri!”

*Esclamazioni di meraviglia*

poi Lord Kira riprese:

“Bene. Laries!" – che era affianco a lui – "procedi pure!”

Il comandante si schiarì la voce e fece un passo avanti ed inizio cosi dicendo:

“Allora in quanto Comandante della squadra dei Magli, ho deciso con il consenso del Re Kira la nuova squadra. Ci sarà un eccezione però rispetto al regolamento e cioè che la squadra sarà formata non da 4 ma da ben 5 elementi oltre me. Tra questi ho individuato colui che si è distinto per valore e bravura nel combattimento e che quindi ho deciso di premiare rendendolo il mio Vice.”

Fece una pausa - gli altri non stavano più nella pelle erano tutti bramosi di sapere chi fossero i nuovi magli - riprese cosi a parlare:

“Ricordo che noi siamo la squadra di Trinsic che primeggia nel combattimento!, che non si arrende davanti al nemico!, che è disposto a sacrificarsi per il compagno che abbiamo accanto!. A noi vengono affidate le missioni più pericolose! ed in caso di guerra siamo la prima linea dell'esercito di Trinsic! ed è per questo che i nostri ordini possono essere impartiti solo dal nostro Re!"

S’interruppe nuovamente e cominciò cosi a declamare orgogliosamente i nomi dei nuovi Magli:

“Arken il Fremen!”

“Hunter il Fremen!”

“Rocco Siffredi il Fremen!”

“Steve Harris l’Orco!”

“ed infine Dark Schneider l’Elfo Oscuro il quale sara il Vice comandate!”


Prese parola di nuovo Re Kira dicendo:


“Perfetto! cosi è stato deciso, cosi sarà fatto!”

Il Generale dei Templari Oscuri Cyrano guardava compiaciuto il gruppo dei magli, una fiamma si poteva intravedere covare nei suoi occhi, indubbiamente stava già pregustando le mirabili imprese che questo gruppo avrebbe conseguito in una futura guerra e anche in azioni singole.

“Ora per concludere...!”

riprese Kira:

“un intervento da parte del vostro Colonnello! Arthdain vieni avanti!”

Arthdain fece un passo avanti e parlò cosi dicendo:

“Complimenti vivissimi ai nuovi Magli dei Templari! Sono sicuro che saprete affrontare con forza e coraggio le peggiori armate nemiche che mai si possano vedere. Nessuno si opporrà con tanta leggerezza ai Magli dei Templari degli OdTO! Congratulazioni! Avete il mio rispetto - anche se lo avete sempre avuto - Siete cresciuti ed avete dimostrato di essere dei valorosi! Nessuno potrà sfuggire all'Ira dei Magli! non ci sarà requie per i malvagi! nessun riparo per gli eretici! bruceranno col fuoco Sacro che arde nel cuore di ogni Maglio! Onore e Gloria!”

Fece il saluto militare e tutti i presenti lo contraccambiarono

“ Bene la riunione e finita! Complimenti ancora ai nuovi Magli! Onore e Gloria!”

Finì Kira e risposero tutti in coro allegramente:

“Onore e Gloria!”
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23 Il ritorno dello Spirito del Templare


*suono di cinguettii *

Sulle alte torri di una serie di imponenti mura si udiva il canto allegro di alcuni uccellini, guardando al di sopra di quelle alte torri e delle loro merlature, un cielo blu come l’oceano guardava dall’alto la vita dei mortali che popolavano Sosaria.

La stagione fredda oltre a fastidiosi venticelli, quel giorno, aveva deciso di regalare una splendida giornata, rara da vedere in quel periodo. Lunghe praterie verde smeraldo si diramavano ai piedi delle imponenti mura di Trinsic, il solito laghetto di fronte alle mura rifletteva la luce del sole e la sabbia sembrava bianca come le vesti di Idior.

Improvvisamente un melodico suono anticipò la comparsa di una nuvola di fumo affianco al laghetto.

Nella piccola nebbiolina si poteva distinguere la sagoma di un essere dalle possenti grandezze, in breve tempo il fumo si dissolse e l’essere al suo interno fu finalmente visibile alla presenza delle mura di Trinsic.

Un imponente guerriero in sella al suo destriero era apparso di fronte all’ingresso della città, indossava una pesante armatura blu come le profondità dei mari, l’elmo che indossava celava la sua identità ad occhi indiscreti , sopra la sua corazza aveva un corpetto e un gonnellino bianco come la luce.

Le sue muscolose braccia reggevano una lunga lancia rossa come il sangue, chissà se quello era il suo colore originale o se le vite di numerosi nemici avevano contribuito a quella particolare colorazione.

Il guerriero si voltò verso un grande cancello.
Si trovava di fronte all’ingresso sud di Trinsic, invitò il suo cavallo a porsi d’innanzi ad esso, dopo di che il guerriero si tolse l’elmo.

Dei corti capelli scuri troneggiavano sul suo capo, la sua pelle bronzea e i suoi occhi azzurri lasciavano intendere che fosse un fremen, il suo volto era giovane e il suo sguardo faceva capire che i suoi occhi avevano rimirato più volte quelle mura e quella porta. Il fremen alzò lo sguardo al di sopra del portone e lesse l’insegna posta sopra:

“Onore e Gloria a Trinsic”

Quelle erano le parole sulle quali, quel guerriero, aveva giurato, mettendo a repentaglio la sua vita e il suo onore.

Il giovane soldato gridò ad alta voce:

“Guardiano della porta sud, Hye; i guerrieri di Trinsic sono arrivati!!! Apri il portone”

Da dietro il portone sud si udì una voce femminile:

“Ben tornato Sir Rocco Siffredi, entrate”

Rocco Siffredi il Templare varcò la soglia della sua amata città trottando sul suo destriero e salutò con un cenno il guardiano.

Il Fremen si avvicinò alla bacheca dove i guerrieri OdTO solevano firmare per segnalare la loro presenza in città, Rocco distrattamente prese la piuma dalla bacheca e firmò senza tanti complimenti, assolto nei suoi pensieri rimontò sul suo cavallo e si inoltrò nelle lunghe strade lastricate di Trinsic, direzione: La Taverna delle Due Maschere, luogo che ormai era diventato la seconda casa di Rocco.

Il Templare una volta giunto all’ingresso della taverna portò il suo destriero ad una mangiatoia posta affianco all’ingresso, dove i cavalli potevano riposare, mentre i loro padroni si dedicavano al beveraggio di liquori e altre bevande alcoliche.

Rocco si avviò verso il taverniere ormai diventato suo grande amico, già dai primi passi del fremen all’interno del locale si sollevarono numerosi saluti; ormai la reputazione del guerriero era aumentata all’interno della città, ora era un abile guerriero riconosciuto da tutti.

Il giovane salutò il taverniere e lo salutò:

“Buongiorno capo”

*sorride*

Rocco scherzosamente si presentò così al suo amico che rispose con altrettanta gioia e simpatia:

“Rocco è sempre un piacere vederti, sei di ritorno da una battaglia a Buccaner’s Den vero?”

Il fremen annuì sorridendo:

“ Eh si mio caro amico, oggi gli assassini non erano in stragran numero, per questo abbiamo svoltò la prassi molto velocemente”

*sorride*

“ ma ora basta parlare di lavoro, servimi il mio wisky preferito e pensiamo a divertirci”

I due scoppiarono dal ridere.

Rocco dopo aver trascorso un’ora all’interno del locale decise che era ora di tornare alla sua casa nella palude, salutò il taverniere e salì in groppa al suo cavallo.

Si recò verso il portone sud della città e si ritrovò di fronte alla bacheca degli OdTO, si preparò a firmare la sua uscita, quando il wisky e i suoi occhi gli fecero notare una cosa che prima non aveva notato.

Sotto la sua firma di quando era entrato in città ce ne era un’altra, fin li niente di strano, ma non appena Rocco lesse meglio spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta. Una firma che da tempo non vedeva era tornata a esibirsi su quella bacheca, i caratteri recitavano le seguenti parole:

William Valiant Novizio OdTO

Erano passati ormai molti mesi da quando Rocco non vedeva più il suo amico, quando lo vide per l’ultima volta egli li disse:

“Rocco ci rivedremo quando la fredda stagione busserà alle porte di Trinsic”

Ora che tutto ciò stava succedendo non credeva ai suoi occhi, colui che Rocco riteneva il novizio OdTO che meglio di tutti in personificava lo Spirito del Templare, una morale etica che spingeva un Guerriero a comportarsi come il codice dei Templari Oscuri di Trinsic voleva:

Onore

Umiltà

Valore

Ecco cosa distingueva un guerriero di Trinsic da un qualsiasi altro scialbo guerriero senza credo ed ideali.

Forse il suo era solo fanatismo, ma la convinzione che William Valiant rappresentasse la reincarnazione dello Spirito del Templare era forte in Rocco.

Il fremen attonito di fronte a quei caratteri sulla bacheca corse veloce come un fulmine alla banca reale di Trinsic.

Nella sua corsa il sole illuminava Rocco e lo faceva brillare come un diamante, ma se solo qualcuno l’avesse visto in faccia avrebbe capito che quel luccicare non erano altro che lacrime di gioia.

Arrivò di fronte alla statua che raffigurava un imponente drago che stava a simboleggiare la prima edizione del Torneo del Dragone, dove perse la finale contro il suo oramai Vice Comandante Dark Schneider, nonché suo grande amico e compagno di numerose battaglie, voltò l’angolo e una figura in sella al suo cavallo sostava di fronte alla banca reale, la sua divisa degli OdTO fece riconoscere all’istante la sua identità.

Il cielo si era tinto di rosso sangue, il giorno stava per lasciar spazio alla notte, un ultimo bagliore di sole acconsentì ai due di potersi guardar bene in volto. I due Guerrieri voltarono il loro sguardo l’uno verso l’altro e il volto di entrambi i due fremen si tramutò in sorriso.

Rocco si avvicinò a William Valiant e li tese la mano, il quale la strinse con grande forza:

“Bentornato William è da tempo che ti aspettavamo, anche le mura di Trinsic iniziavano a soffrire della tua mancanza”

*sorride*

William parlò:

“Grazie per le belle parole Rocco, ma non ti preoccupare ora sono tornato e intendo rimanere per sempre a Trinsic”

I due si sorrisero e il più grande dei due, Rocco, esordì a gran voce:

“Bene allora dobbiamo festeggiare vieni con me! Andiamo alle due maschere ormai il locandiere è un mio grande amico, te lo farò conoscere …….”

E i due giovani OdTO si avviarono per le lunghe strade lastricate di Trinsic.
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Ringraziano per il messaggio: misaoaki

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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:21 #26

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24 Frammenti di reminiscenza



*rombo di zoccoli*

…… una strana figura scura sfrecciava fra gli alberi della foresta a nord della capitale Britain, la sua velocità era talmente elevata che non vi si distingueva la sagoma, ma improvvisamente un’altra simile alla prima comparve e procedette al suo inseguimento.

Nonostante l’alta velocità con cui si muovevano, il chiarore della luna, quella notte, era più intenso che mai e illuminava le fattezze delle due figure.

Del primo si potevano riconoscere i chiari contorni di un’armatura color ferreo, il bagliore della luna le donava un riflesso al quanto mistico, in mano al figuro che procedeva in testa alla corsa, una sottile ombra appariva nella sua mano, sottile e acuminata comparve la chiara immagine di una lancia.

Alle sue spalle piombò il secondo individuo, anch’esso illuminato dai raggi lunari, egli si mostrò al volto della luna, indossava una particolare armatura tinta dalle tenebre, dell’oblio erano i suoi colori e se non fosse stato per il chiarore lunare, sarebbe passato inosservato nelle profondità di quella foresta.

Le sue mani reggevano una possente barda, sulla sua lama s’intravedevano curiosi e particolari segni, che fossero tracce dell’incombente logoramento di quell’arma o sangue di qualche nemico, solo costui poteva saperlo.

Improvvisamente il cavaliere in testa alla corsa, si ritrovò la strada sbarrata da un fitto colonnato di alberi; il Guerriero arrestò la sua corsa, mentre il secondo giungeva trottando alle sue spalle.

Entrambi i due emettevano forti rumori di stanchezza dalle loro fauci, la corsa e la fatica avevano messo a dura prova la loro resistenza.

L’inseguitore prese fiato e parlò:

“ Finalmente ti sei fermato…. “

Il cavaliere dalla ferrea armatura rispose:

“ Qual è il tuo nome? Qual è il motivo che ti spinge al mio inseguimento? “

L’inseguitore non aprì bocca, si tolse l’elmo e dei lunghi capelli ve ne uscirono, i ravvisabili lineamenti di un fremen, vennero illuminati dal volto della luna, ma la sua voce si fece attendere.

Nel frattempo il primo guerriero intravide un bagliore sul petto dell’armatura del fremen, lo stemma della città di Serpent’s Hold brillava fiero sulle sue difese, egli rimase impressionato da questa visione, di fronte a lui vi era uno dei più spietati assassini di Sosaria.

L’assassino proferì parola:

“ Ebbene, mi pare giusto nei tuoi confronti, informarti del nome del tuo boia….. *ghigna*…. Il mio nome è Nive II, come ho notato dalla tua precedente espressione, avrai compreso che sono un assassino di Serpent’s Hold…… Ma se la cortesia regna ancora fra i duellanti, vorrei sapere il tuo nome, così che i becchini di Britain sappiano cosa scrivere sulla tua lapide ”

Lo sfortunato guerriero rimase impressionato dalle forti e sicure parole di quel fremen, ma la sua voce diceva la verità, e così, levandosi l’elmo, si presentò a sua volta:

“ Il mio nome è Rocco Siffredi, anche io come voi sono un fremen, la mia lealtà e il mio onore sono votati alla grande fazione di Trinsic “

Nive, con uno sguardo sinistro, notò l’effigi di Trinsic sull’armatura di Rocco; sorridendo rispose alla sua vittima:

“ Curioso, ho già udito il tuo nome, il sindaco della cittadina di Dregoth, Pacimero, è un mio caro amico e mi ha parlato di recenti contrasti con alcuni suoi cittadini…….. se non ricordo male il tuo nome figurava tra questi….. devi sapere che grazie alla mia conoscenza con il sindaco, i cittadini godono della loro incolumità se mi incontrano, ma noto che oramai hai lasciato quella città ”

Rocco colpito dal sapere di quell’assassino, rispose sicuro alle sue parole:

“ Le tue parole corrispondono a verità…… Ho lasciato la città di Dregoth, con alcuni valorosi, per sposare una causa che non è ne bene ne male, ma il giusto guida le sue azioni….. ora il mio onore e i miei servigi sono votati alla città di Trinsic e al suo sovrano Kira Von Hosterm “

Nive sempre più incuriosito dal coraggio di quelle fiere parole, seguitò il discorso:

“ Sembri sicuro delle tue parole, ma ne questo ne la nostra uguaglianza di razza, ti salveranno dai miei attacchi…. In guardia cittadino di Trinsic ”

L’assassino partì all’attacco di Rocco.
I suoi colpi erano tremendamente veloci, quale potenza e quale segreto vi si nascondeva dietro, era oscuro.

Rocco cercava di pararsi con l’usufrutto del suo scudo, talvolta tentava timidi attacchi con la sua lancia, ma senza procurare un danno che avrebbe potuto impensierire il suo avversario.

I colpi di Nive andavano sempre più a buon fine, il giovane fremen di Trinsic, si ritrovò presto logoro di ferite della barda del suo avversario.
Un colpo mortale fece crepare i copri spalle dell’armatura di Rocco, i resti dei suoi schinieri erano pressappoco ridotti a brandelli.

Un ultimo e feroce attacco di Nive fece capitolare Rocco dal suo destriero.
L’assassino con la barda in mano supina al mento del fremen, fece un sorriso quasi soddisfatto e parlò:

“ Vedo che, nonostante la tua inesistente abilità in battaglia, ti sai difendere egregiamente…… “

Rocco che giaceva in condizioni critiche ai piedi del destriero di Nive, ascoltava le sue parole inconsapevole di cosa il destino avesse riservato per lui.
Nive tolse la barda dal suo bersaglio e la ripose in posizione di riposo e parlò:

“ Torna a Dregoth, se vuoi che il nostro prossimo incontro sia migliore di questo… ”

Rocco indignato di quelle parole, rispose al guerriero:

“ Mai!!! Resterò a Trinsic e apprenderò le tecniche della battaglia….. questo è il mio volere ”

Nive mostrò un’espressione particolare, i suoi occhi sembravano aver già previsto quella risposta.

Il fremen con un gesto fece virare il suo cavallo e si disperse con lui nella fitta foresta. Rocco aveva avuto salva la vita, che fosse stata un’inspiegabile gesto di Nive o la sorpresa nella sua determinazione, questo non lo poteva sapere……..
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:22 #27

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*voci di sottofondo*


……Rocco si trovava all’interno della sede di gilda dell’Ordine dei Templari Oscuri, la sua mente si era assopita nei suoi ricordi, d’un tratto il fremen tornò al presente; di fronte a lui poteva vedere una scena vista più volte nella sua carriera di soldato OdTO.

Di fronte ai suoi occhi Re Kira Von Hosterm sostava al fianco della colonna degli OdTO, ove erano incisi i nomi dei componenti, dell’esercito di Trinsic; di fronte a Kira, giacevano in ginocchio i due Novizi OdTO, Santiago e William Valiant.

Costoro, giunti in segno di devozione, stavano per ricevere il loro titolo di gilda; finalmente, dopo un lungo periodo di allenamenti e dopo il superamento dell’esame di gilda, ricevevano la nomea di Templare Oscuro.

Come al solito, il momento era solenne; ogni singolo membro OdTO sapeva quanto fosse importante quella nomea, riceverla significa diventare membro effettivo della gilda ed esser riconosciuto come un valido guerriero, nella città di Trinsic.

I due cavalieri indossavano entrambi la tenebra divisa OdTO, William indossava un mantello giallo, un classico dettaglio della sua divisa.

Rocco alla visione di quel mantello sorrise, si ricordò quante volte glielo vide indossare, prima della sua momentanea assenza e infine negli ultimi giorni, prima della sua promozione.

Santiago scrutava Kira e la colonna OdTO, la sua dedizione e il suo impegno erano sempre rimasti costanti, il suo rispetto verso i suoi compagni e anche contro il nemico, non ha mai vacillato; quale miglior soldato poteva essere più disciplinato di costoro? Rocco con fare soddisfatto continuava ad osservare i due e a rammentare i momenti in cui portò i due fremen nella città di Trinsic.

William si trasferì da Dregoth, nello stesso periodo in cui Rocco fece il medesimo gesto. Ricordò anche quando William rimase incantato dai racconti del fremen riguardo la città di Trinsic, ebbene ora entrambi vedevano gli sforzi, dediti alla loro fedeltà, ripagati in modo meritorio.

Santiago, invece, proveniva dalla città alleata di Stirling, costui ricevette insegnamenti in passato da un uomo molto conosciuto in Sosaria e allo stesso tempo molto misterioso, il suo nome è Libra; Rocco ebbe la fortuna di conversarci in più di un’occasione, la sua fama di abile guerriero corrisponde a realtà, e ora il fremen poteva ammirare i frutti di quegli insegnamenti.

Kira si schiarì la voce e parlò:

“ Giovani OdTO, mi compiaccio dei vostri progressi e del traguardo da voi raggiunto…. “

I due fremen sorrisero, sapevano che ricevere questo genere di complimenti dal loro Re, era assai soddisfacente; Kira, in passato, era stato abituato alle gesta di ben più noti e abili guerrieri, dei quali Karneg,William e molti altri; perciò le lodi del Re erano più preziose di qualsiasi altra ricchezza.

D’un tratto Kira riprese a parlare, ma con tono di avvertimento:

“ ….Ma badate questo è solo l’inizio della vostra nuova vita da OdTO…. “

Kira dopo aver avveduto i due, continuò con il suo discorso e procedette alla loro promozione:

“ Io, Re Kira Von Hosterm, Signore dei Templari Oscuri nomino voi Novizi: William Valiant e Santiago, Templari Oscuri e, di conseguenza, membri effettivi OdTO “

Rocco intervenne al termine del discorso:

“ Complimenti ragazzi, finalmente ce l’avete fatta *sorride* “

Kira osservò con sguardo compiaciuto quella scena.
I due neo Templari Oscuri sorrisero a tali lodi, e insieme giurarono sulla colonna OdTO:

“ A partire da oggi, noi Templari Oscuri, giuriamo di arrecare sempre più impegno agli OdTO e alla città di Trinsic; Onore, Umiltà e Valore saranno la nostra guida, la lotta contro i nostri nemici sarà la nostra causa “

Fieri del loro gesto i due nuovi membri si alzarono e procedettero assieme a Rocco e a Kira al di fuori delle mura della sede OdTO.

Re Kira salì in sella al suo destriero, salutò i suoi soldati e si allontanò verso il suo palazzo.
Rocco esclamo con gran gioia ai due cavalieri:

“ Bene ora mi sembra opportuno…… ”

Ma William e Santiago lo interruppero, prima che terminasse la frase e proseguirono:

“ …..Andare alla locanda delle Due Maschere “

Rocco rimase momentaneamente sorpreso da quanto fosse diventato prevedibile per i due fremen, la sua espressione di stupore si trasformò subito in una risata; i tre continuando a ridere si avviarono alla locanda.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:22 #28

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25 Grazie di tutto, amico



*rumore di passi*

…. Dai meandri tetri e cupi di una piccola foresta giungevano rumori sinistri e inquietanti. Ogni piccolo anfratto di quella fitta vegetazione dava l’impressione d’esser vivo.
Di tanto in tanto si scorgevano delle ombre sfrecciare da un albero all’altro.
Le tenebre regnavano padrone all’interno di quella selva, ma questo particolare sembrava non interessare i suoi nuovi e sconosciuti ospiti.
Il cielo non era visibile all’interno della boscaglia, gli alberi millenari che ne facevano parte, tessevano una fitta ragnatela di rami, fra loro, ostacolando l’ingresso dei raggi lunari.
I tronchi degli alberi avevano dimensioni imponenti, le loro radici fuoriuscivano dalla terra formando delle scalinate irregolari; muoversi all’interno di quel posto non doveva essere affatto facile, ma i suoi visitatori si muovevano velocemente e senza troppi problemi.
Ad un tratto si udì una voce:

“ Gino cosa vedono i tuoi occhi di elfo? “

Costui rispose:

“ L’uscita è vicina “

Di fatti così fu. Dopo pochi metri intravidero l’uscita da quella buia selva.
Sotto lo sguardo della luna, si videro sfrecciare tre sagome scure da quell’oscuro labirinto, che giaceva ormai inanimato alle loro spalle.
Tre individui in ginocchio riprendevano fiato su un’ampia prateria.
Uno di questi si alzò e si rivolse ai suoi compagni:

“ Ottimo lavoro Gino, nonostante tutto quello che ti fumi, ci vedi ancora bene “

Un’altra figura dalle dimensioni minute si alzò e rispose:

“ Da quale pulpito, Rocco…… *ride* “

Il terzo componente, il più grosso, si alzò anche lui dalla sua posa genuflessa e commentò i due:

“ *sgrunt* tsk…Fremen e Elfi.. “

Una folata di vento mosse l’erba della prateria dandole un movimento ondulatorio, quasi stesse danzando.
La luna illuminò i volti dei tre figuri: il più piccolo di questi, aveva delle riconoscibili orecchie lunghe e a punta, chiaramente si trattava di un elfo, il suo nome era Gino e, a quanto pare, aveva fatto da guida all’interno della foresta; gli altri due individui appartenevano rispettivamente alla razza degli Orchi e dei Fremen.
Il Fremen commentò l’Orco:

“ Steve, voi Orchi sapete ridere? ”

L’Orco a sua volta parlò:

“ Certo Rocco, senti… *augah* *ghiargnl* *argnl* “

Gino intervenne:

“ Va bene Steve, ci fidiamo della tua parola….*sghignazza* “

Steve Harris, Gino e Rocco Siffredi portavano sulle loro vesti gli stemmi di Trinsic; la presenza di tutte e tre assieme non era insolita, ma la loro presenza in quel luogo invece lo era.
Il motivo che spingeva i tre a pattugliare le zone di Occlo era assai strano, visto che ormai la città era rimasta abbandonata nella desolazione più assoluta.
Steve si rivolse a Rocco:

“ Sei sicuro che sia questo il luogo? “

Il Fremen rispose:

“ Ne sono certo, il messaggio che mi ha mandato diceva di recarci qua…. Dobbiamo molto a quell’uomo “

I tre annuirono e fissarono l’orizzonte, verso la luna.
Impassibili e senza emettere alcun suono, attendevano l’arrivo di una persona.
Improvvisamente una potente folata di vento, investì i tre facendoli distogliere lo sguardo dalla luna, obbligandoli a girarsi verso la selva oscura che avevano superato precedentemente.
Una volta che fu terminata i tre si rivoltarono verso l’orizzonte, ma rimasero a bocca aperta, una persona che prima non c’era, ora si stagliava di fronte a loro.
L’individuo portava un lungo e logoro manto nero come la notte, le sue dimensioni erano quelle di una persona alta e muscolosa, che fosse colui che stavano aspettando?
La luna faceva da sfondo a quella scena, rendendo il tutto ancora più speciale e particolare.
Rocco, guardando attonito quella persona si rivolse a lui balbettando:

“ S-Sei tu? ….Ascot “

Un’altra folata di vento investi il gruppo rendendo la conversazione molto più difficoltosa e facendo svolazzare il manto nero dello sconosciuto.
L’uomo che fin’ora era rimasto in silenzio parlò:

“ Si sono io…. “

Sul volto dei tre si stampò un sorriso, ma l’uomo proseguì col suo discorso:

“ …Sono felice che vi siete recati tutti e tre in questo luogo…. ”

Rocco domandò ad Ascot:

“ Per quale motivo c’hai chiesto di venire qui? “

Da sotto la penombra che il manto nero formava e avvolgeva Ascot, un raggio lunare illuminò un angolo del suo viso, dal quale si intravide un sorriso.

“ Il motivo è semplice…. ”

“ Il mio tempo in questo mondo è giunto al termine…. Ma prima di lasciarvi vorrei darvi dei doni… ”

I tre guardavano scioccati e ascoltavano increduli le parole di Ascot, un’altra folata di vento impetuosa distolse lo sguardo dei tre. Quando terminò, ai piedi dei tre c’era rispettivamente un’arma.
Tutte e tre raccolsero la loro arma:

Gino imbracciò un lungo arco, tendendo la sua corda si accorse che era di ottima fattura, da Ascot ci si poteva aspettare questo e altro.

Steve impugnò un pesante e massiccio martello da guerra, iniziò a stringere la sua impugnatura con forza incredibile, commosso dal gesto del suo amico.

Rocco vide ai suoi piedi una lunga lancia acuminata, la afferrò e notò che era straordinariamente leggera, notò anche che portava la firma di Ascot, avrebbe conservato quell’artefatto al costo della propria vita.

I tre, inizialmente, non guardarono in volto il loro benefattore.

Il loro volto in lacrime gli impediva di compiere quel gesto. Quando i tre si calmarono alzarono lo sguardo e tra i singhiozzi parlarono assieme:

“ G-Grazie… *piange* “

Ascot rivolse ancora un sorriso a loro e alla luna.

Improvvisamente l’ennesima folata di vento iniziò a far svolazzare il manto nero di Ascot, ma i tre non volevano girarsi per ripararsi dal vento, ma quello che videro fu il repentino e sempre più veloce svolazzamento del manto nero che copri il volto del loro amico, finché nel gioco di ombre e movimenti sinuosi, rimase solo il manto nero che volò via nel cielo, inseguendo la strada verso la luna.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:23 #29

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26 L’Alleanza del Dragone



Il sole cocente abbagliava una strada lastricata circondata dal verde, il riflesso sulla via rendeva il paesaggio circostante paradisiaco, i piccoli corsi d’acqua attraversati da piccoli ponticelli, producevano un suono rilassante.

La strada infine giungeva ad un imponente edificio che mostrava l’insegna: “ Banca Reale “.

Nella città di Trinsic, quel dì regnava la pace.

*frastuono*


D’innanzi alla banca reale improvvisamente, comparì una piccola nuvola di fumo.
Da questa coltre ne usci un personaggio in sella ad un cavallo.

Il Vice Comandante dei Magli, Dark Schneider, mirava il cielo da sotto il suo cappello a punta, la sua presenza li non era un caso, a quanto pare attendeva l’arrivo di qualcuno.
Il mago indossava una lunga veste color sangue, gli oggetti preziosi che portava scintillavano misteriosamente ai raggi solari, i poteri mistici che fornivano quegli amuleti erano assai potenti, sull’Elfo sortivano anche un certo effetto estetico.

Dark per ingannare il tempo, incominciò a riempire delle piccole boccette di vetro vuote, mentre creava delle misture con il mortaio e con alcune erbe dalle proprietà magiche.

*rumore di zoccoli*

In lontananza, Dark, udiva l’avvicinarsi di un gruppetto di uomini a cavallo.
Di fatti fu così, voltandosi verso la strada principale vedeva tre grosse figure sfrecciare a gran velocità verso la banca reale.
Il loro arrivo creo un po’ di baccano nella quiete che regnava a Trinsic, ma Dark pareva felice di quel cambiamento:

“ Buongiorno ragazzi *sorride* “

Rocco Siffredi, William Valiant e Steve Harris sostavano d’innanzi al mago a bordo dei loro destrieri.
Rocco e William indossavano entrambi un’armatura blu notte, probabilmente in Mytheril, le loro barde possenti e massicce scintillavano alla luce del sole.
Steve a differenza dei due Fremen, indossava un’armatura nera come l’oblio e reggeva in mano un pesante martello.
I tre al saluto del loro Vice Comandante risposero in coro:

“ Buongiorno a te Dark “

William pose una domanda al gruppetto:

“ Qualcuno sa tra quanto arriverà Kira? “

Steve rispose scherzosamente:

“ *argh* starà tornando dalla miniera *sgrunt* “

Rocco sentendo la risposta di Steve ghignò, sapendo che il suo Re passava tutte le giornate a minare.
Nel frattempo due piccole figure a cavallo si stavano avvicinando al gruppetto di quattro persone.
Gino e Hiruji erano appena arrivati per aggregarsi al gruppo già presente davanti alla banca.
I due Elfi imbracciavano entrambi un arco, le loro cotte ad anelli erano color del fuoco, parevano appena forgiate dallo stesso Kira, la loro ottima fattura era inconfutabile.

Hiruji era un nuovo acquisto della città di Trinsic, l’Elfo si era fatto valere nei combattimenti e ora ricopriva un ruolo di maggior peso all’interno delle milizie cittadine.

Guardando verso l’orizzonte, gli occhi da Elfo di Gino, videro tre figure avvicinarsi.
Pyros l’Elfo, Karneg l’Inquisitore e Re Kira si avvicinavano sempre più alla banca reale di Trinsic.

Una volta giunti d’innanzi al gruppetto i tre ricevettero gli onori e i saluti che li spettavano, poco dopo Kira parlò:

“ Molto bene uomini, oggi vi ho radunato davanti alla banca reale per una questione molto importante. Non sarà richiesto un vostro impegno militare, oggi siamo in veste di rappresentanza. “

Kira riprese fiato e continuò:

“ Se siamo tutti pronti, signori, direi che possiamo andare… Dark procedi “

Il Re fece un cenno all’Elfo, che rispose con piccolo gesto della testa e pronunziò delle parole magiche:

Vas Rel Port "

Un portale magico apparve d’innanzi al mago, Kira invitò tutti i suoi uomini ad entrarvi.
Il gruppo una volta comparso dall’altra parte, si accorse che la loro destinazione era la città amica di Skara Brae .
D’innanzi a loro comparve il lungo pontile che porta di fronte alle cancellate della città di Skara.
Karneg parlò:

“ Procediamo, avviciniamoci all’ingresso della città “

Il gruppo obbedì immediatamente alle parole del loro Inquisitore. Hiruji, Gino e Pyros da buon Elfi Silvani, tendevano occhi e orecchie pronti a non farsi sfuggire il ben che minimo rumore o movimento sospetto.
L’ingresso della città di Skara si stagliava d’innanzi al gruppo di Trinsic.
Kira si fece largo tra i suoi guerrieri e alzando la voce comunicò il suo arrivo nella città:

“ Città di Skara Brae, Io Re Kira Von Hosterm vi chiedo di concedermi l’ingresso nella vostra città “
Dalle merlature del cancello si udì una voce:

“ Guerrieri di Trinsic finalmente siete arrivati!!! “

Un giovane Fremen aprì il portone e si fece incontro a cittadini di Trinsic.
I suoi lunghi capelli neri erano chini sulle spalle dell’armatura rosso rubino, che indossava il guerriero.
Quando si tolse l’elmo, gli inconfondibili lineamenti di El Pocho portarono un sorriso su tutti gli sguardi del gruppo di Trinsic.

“ Buongiorno Re Kira, Buongiorno anche a voi Grande Karneg e anche a voi ragazzi “

William si avvicinò iniziando a tirare pacche sulla schiena del guerriero a loro si unì anche Dark e le presentazioni terminarono con qualche risata.
El Pocho riprese a parlare e si rivolse a Kira:

“ Prego Kira seguitemi, la Sindachessa Paine vi attende di fronte al municipio di Skara “

Il Re rispose con un sorriso:

“ Bene Pocho, fammi strada “

Il gruppo seguì il guerriero di Skara e il suo Re.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:23 #30

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L’accogliente città di Skara Brae era familiare agli occhi dei guerrieri di Trinsic, le due fazioni nel lungo corso degli anni sono sempre state in ottimi rapporti, quel giorno sembrava un giorno speciale per entrambe le città.

Il capo delle milizie Skarensi, El Pocho, comunicò al gruppo che erano quasi arrivati, mentre la loro serpentina tra gli edifici di Skara continuava imperterrita.
Finalmente il momento era giunto. Il gruppo di Trinsic era giunto davanti al municipio di Skara.

Ad attenderli c’era la sorridente Sindachessa Paine, accompagnata dalle alte cariche di Skara Brae come la Vice Sindachessa Mother Mercury, il Vice Capo delle Milizie Tony H e l’ormai leggendario guerriero Sir Elios.

Quest’ultimo conosceva bene Kira, sembrò particolarmente felice di vedere la presenza di Trinsic nella sua città, Costui portava anch’esso un’armatura rosso rubino come quella di El Pocho e un pesante martello simile a quello di Steve.

Paine si fece avanti e Kira la imitò. Mentre i due si strinsero la mano, Paine parlò:

“ Ben arrivato Re Kira, spero che non abbiate avuto problemi nel vostro viaggio *sorride* “

Kira con altrettanta cortesia rispose:

“ Grazie a Idior no, ma come potete vedere Paine, oggi mi sono portato la scorta *ridacchia* “

I due capi fazione iniziarono a ridere alle spalle dei loro guerrieri ignari delle battute che stavano subendo.

“ Bene Paine, innanzitutto vi ringrazio per la vostra immancabile ospitalità di cui ci fate partecipi in ogni nostro incontro… ora direi che possiamo passare alle cose serie *sorride* “

Proseguì Kira.

Paine fece cenno al Re di Trinsic di seguirlo all’interno del municipio.

Ben presto i due Sovrani si ritrovarono fuori sulla balconata del municipio, pronti a fare un annuncio importante, sotto di loro i guerrieri di Trinsic e Skara ascoltavano con molta attenzione.

Kira parlò:

“ Signori e Signore di Trinsic dopo diverse trattative ho riproposto l'Alleanza del Dragone, l'antico patto di alleanza tra la nostra città e la fazione di Skara Brae.

Come la prima volta che la sottoscrissi insieme ad Harwons le nostre due città tornano a combattere insieme, come amici e come compagni.

Questa alleanza sigilla un patto di collaborazione tra Trinsic e Skara Brae sia in tempo di guerra che in tempo di pace.

Da oggi le nostre due città tornano ad essere i fedeli alleati che sono sempre stati, nella speranza che questo legame si rafforzi sempre di piu con il tempo e sia d'esempio per le altre fazioni e nel contempo lanci un ammonimento ai nostri nemici. “


I guerrieri di Trinsic e Skara già festanti, dovettero attendere a scaturire le loro urla di gioia, perché volevano sentire la voce della Sindachessa Paine che suggellava il patto tra le due città:

“ Oggi è un grande giorno, è stata stipulata l'Alleanza del Dragone con la città di Trinsic, sempre amica fedele e leale da anni.
Da oggi la nostra città collaborerà con Trinisc, nel rispetto e nella buona intesa, nel bene e nel male.

Spero che per i cittadini di Skara Brae, questa alleanza, significhi solo crescere sulla giusta via della fiducia, imparando dal prossimo, condividendo con loro un legame che tenda solo al rinforzarsi nello scorrere del tempo.

Prego a tutti di mantenere una buona linea con il proprio alleato.
Abbiamo preso un impegno serio, e dobbiamo portarlo avanti con descrizione.
Chi porterà disagi al patto, non avrà scelta di giustificazione.
Esistono le seconde possibilità, in questo caso non esistono.
Vi parlo da sindaco e da semplice cittadina, un impegno è una promessa.
Va mantenuta.

Spero che questo sia solo un grande inzio.
Nel ricordo di chi prima di noi ha vissuto su queste strade e comandato con onore.
Nel ricordo di Harwons. “


Quando Paine terminò di parlare, dai piedi del municipio di Skara si levarono grida di gioia e cori che lodavano le città di Skara e Trinsic.
Kira e Paine sorrisero e decisero di raggiungere i propri concittadini.
In mezzo alla festa si levò un grido:

“ Fermi tutti!!! Dov’è la taverna per festeggiare qua a Skara??? “

Rocco Siffredi era riuscito ad ottenere il silenzio da parte di tutti con quella semplice domanda, ma a pochi passi da lui, Sir Elios li rispose:

“ Ah stupido Fremen, vedremo se il tuo fegato riuscirà a star dietro al taverniere di Skara Brae *ride* “

Rocco sorrise ad Elios e rispose:

“ Sir Elios mi costringete a portarvi in futuro a Trinsic, alla locanda delle Due Maschere per farvi gustare le specialità di Trinsic *sorride*”

“ Voi mi tentate Rocco *ride* “

I due guerrieri levarono grida di gioia portando il folto gruppo alla taverna di Skara, pronti ad essere inondati di alcol.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:24 #31

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27 Il Campione



I raggi caldi del sole filtravano timidamente tra i finestroni del Municipio di Trinsic, illuminando debolmente le tenebre di quel luogo, lasciando intravedere l’arredo della stanza.

Su uno dei grandi tavoli della stanza, poggiava su di essi la sagoma di una persona dalle ampie dimensioni.

La luce in quel luogo non era abbastanza forte, da poter far intravedere i lineamenti di quest’uomo.

Ogni suo passo riecheggiava forte e deciso in ogni angolo del Municipio, il che lasciava intendere che l’uomo molto probabilmente indossava una corazza.

Ad un certo punto, la sagoma decise di muovere i suoi passi, all’esterno, più precisamente sul tetto dell’edificio.

Mentre saliva le scalinate che portavano sulla sommità dell’edificio, i raggi solari rivelavano poco alla volta, ogni dettaglio di esso.

L’uomo indossava una scintillante armatura dorata, lo stemma di Trinsic veniva portato fiero sul suo petto; la sua armatura splendeva come se fosse un sole e i raggi solari fossero come energia che si rifondevano con la stella stessa, egli si mise ad osservare la splendida giornata che quel giorno sorrideva su Trinsic.

Il cavaliere decise di avvicinarsi alla balconata dell’edificio, da quel punto era possibile osservare le alte vette della città e tutte le sue strade lastricate.
Lo sguardo del guerriero andò sull’edificio più imponente della città, vale a dire l’Arena di Trinsic.

In quel momento nella mente del guerriero affiorarono i ricordi degli ultimi giorni.
Pensò al giorno in cui partecipò al torneo del Campione di Idior, contro il suo fidato compagno di avventure William Valiant:


*rumori argentini*

Due possenti guerrieri in sella ai loro destrieri si affrontavano sull’alta sommità dell’arena di Trinsic, lo scontro era molto agguerrito; le armature dei due riportavano numerose fratture, segno dei colpi che i due sfidanti si erano sferrati vicendevolmente.

Entrambi affaticati da quel combattimento, cercavano di non perdere la lucidità in quello scontro, un passo falso, sarebbe costata la sconfitta di uno o dell’altro.

Il sudore caldo scivolava sul volto dei due, le poche fessure dell’armatura erano un vero e proprio sollievo per i due cavalieri.

Improvvisamente uno scatto repentino di uno dei due guerrieri, votato all’attacco, portò questo a sferrare una potente bardicata al suo avversario; il secondo guerriero riuscì a tendere a sua volta la sua barda pronto a fermare il manico dell’arma con il manico della sua.
Il guerriero in posizione di difesa sembrava patire di più, in quel momento, la fatica e la superiorità del suo avversario; finché il suo avversario afferrò dal manico la barda del guerriero in difesa, riprendendo la sua con l’altra mano libera e sferrando un colpo di netto, che fece disarcionare il guerriero dal suo destriero.

Il guerriero sconfitto guardava il cielo azzurro con la pancia rivolta verso l’alto, sfinito dallo scontro che aveva appena sostenuto.

Una mano ricoperta da un guanto d’arme si avvicinò al petto del guerriero e con un sorriso, quest’ultimo decise di afferrarla per rialzarsi.

Il cavaliere vincente tolse l’elmo, un giovane Fremen dai lunghi capelli mori, sorrideva al guerriero vinto, che a sua volta levò l’elmo:

“ Bel combattimento Rocco *sorride* “

“ *sorride* complimenti a te William, ora la finale del torneo ti aspetta…chissà se Idior prediligerà un giovane rampollo come suo Campione? *sorride* “

“ Il vecchio Colonnello Arthdain, aveva ragione a parlarmi così… “


“ A parlarti così come, Rocco? “

Rocco Siffredi guardava William Valiant sorridente, sorriso che poco dopo crebbe in una grassa risata.

William un po’ scettico continuò ad osservare Rocco, quest’ultimo decise di parlare prima che potesse pensare che fosse pazzo:

“ Il Colonnello Arthdain, quando divenni Maglio dei Templari come te, mi disse: “ L’allievo supera SEMPRE il maestro “ e guardaci ora….io ora sono Colonnello proprio come Arthdain e tu invece Maglio dei Templari, come io prima di te *sorride* “

“ William Valiant, Maglio dei Templari è un Onore aver subito la sconfitta da parte tua, vai avanti!!! la finale ti aspetta, fatti Valere e dimostra ad Idior d’essere il Migliore *sorride* “



In quel momento i ricordi di Rocco tornarono nella sua memoria, stava ancora sulla balconata del Municipio di Trinsic, quando vide due figure in sella ai loro destrieri, dirigersi verso la banca di Trinsic:

“ Bene, la finale deve esser finita…”


Rocco si apprestò a scendere le scale del Municipio a gran velocità, una volta raggiunto l’ingresso dell’edificio, ne uscì per venire incontro ai due guerrieri.

William Valiant e Karneg trottavano sui loro ronzini, affaticati dallo scontro appena sostenuto.

L’armatura di William era decisamente ridotta a brandelli, il giovane Fremen era decisamente provato dalla battaglia; nonostante la fatica intravide Rocco tra il sudore acido che li ricopriva la fronte e gli accecava lo sguardo e iniziò a sorridere.

Karneg sembrava anch’esso affaticato dallo scontro, ma riportava meno ferite e meno fratture sull’armatura, sorridente si avvicinava alla Banca Reale di Trinsic con sguardo fiero e attento al suo giovane sfidante, che in quel momento giaceva a stenti in sella al suo cavallo.

La sua lunga chioma dorata risplendeva di luce propria, come se fosse parte del sole che quel dì batteva forte sulla città Sacra di Trinsic, l’eleganza del suo portamento fiero lo contraddistingueva dai normali guerrieri di Sosaria, lui senza dubbio era uno dei migliori, un paladino senza macchia devoto alla luce dell’altissimo Idior.

Una volta giunti di fronte a Rocco, William parlò:

“ *anf* Rocco… *anf* …sono felice d’aver dato il meglio di me *sorride* “

Rocco in quel momento intese il verdetto della finale, sorridendo accolse l’amico a braccia aperte:

“ Sono convinto che così è stato, caro William *sorride* “

Rocco e William guardarono in faccia Karneg, il primo dei due proferì parola:

“ A quanto pare Idior ha scelto…*sorride*…quale miglior combattente di voi avrebbe potuto scegliere d'altronde *ride* “


“ Inquisitore Karneg è sempre più Onore fare parte della vostra stessa città e poter combattere al vostro fianco, le mie più sentite congratulazioni per la vittoria al Torneo *sorride* “

Karneg che fin’ora aveva ascoltato in silenzio e col sorriso stampato sul volto, rispose:

“ Siete stati bravi ragazzi *sorride* …non è stato per niente facile per me battere William, ha lottato al meglio delle sue possibilità e sono sicuro che ognuno di voi, ha fatto altrettanto durante la competizione *sorride* “

Gli elogi di un guerriero come Karneg valevano tanto quanto tutto l’oro di Sosaria, sentire queste parole da uno dei loro superiori era decisamente un toccasana per l’animo.

Mentre i tre guerrieri discutevano tra loro, una voce esterna intervenne:

“ Idior ha scelto il suo Campione, Karneg il Fremen che il tuo cammino verso la luce dell’altissimo possa esser sempre luminosa e affiancata da giovani aiutanti come quelli che vedo ora *sorride* “

Uno strano figuro in sella ad un Llama, osservava la scenetta dall’alto della banca di Trinsic:

“ E voi chi sareste? “

Domandò Rocco.

“ Sono un emissario di Idior, incaricato dall’altissimo di seguire lo svolgimento del torneo…con oggi ho notato che oltre ad avere un Campione degno di questo titolo, Idior può contare su altrettanti validi guerrieri…il mio compito qui è finito, che la benedizione di Idior scenda su di voi guerrieri di Trinsic “

E così il misterioso emissario di Idior svanì nel nulla, lentamente come se fosse diventato parte dell’aria stessa; lasciando i due giovani guerrieri in compagnia di quello, che a partire da quel giorno, sarebbe stato riconosciuto da tutti come il Campione di Idior, Karneg il Fremen, Inquisitore dei Templari Oscuri.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:24 #32

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28 Ubi tu Gaius Ibi ego Gaia


*tuoni*

*pioggia*

…la notte oscura e tempestosa regnava sovrana sulle terre di Sosaria.

In una vasta prateria, il vento impetuoso soffiava sul lungo manto erboso che la ricopriva.

All’orizzonte i lampi della tempesta si esibivano nel loro spettacolo lucente.

Numerosi ululati si udivano in lontananza, provocati dal vento che sfrecciava veloce in mezzo alle fronde degli alberi circostanti.
Una sagoma oscura saettava su questo palcoscenico tenebroso.

*tuoni*

Un ennesimo gioco di luci dei fulmini, che cadevano su Sosaria, illuminò la figura dello sconosciuto.

L’essere era in sella al suo destriero, portava indosso una pesante armatura color smeraldo, sulla schiena trasportava una lunga e massiccia barda dalla lama consunta; sopra la sua corazza portava un busto grigio e un kilt giallo.
La descrizione del vestiario dell’individuo corrispondeva alle vesti di un soldato OdTO, uno dei membri del più antico Ordine dei Templari di tutta Sosaria, il quale aveva sede nella città Sacra di Trinsic.

Il cavaliere si trovava nel bel mezzo di una violenta tempesta, la sua vista era limitata dal vento che accecava il suo sguardo con l’ausilio della pioggia.

Il guerriero non trovava un punto dove avrebbe potuto riprendere fiato al riparo, per poi re intraprendere il suo viaggio.

All’improvviso l’ennesima saetta illuminò un gruppo di alberi vicini al guerriero, vicino ad essi le macerie di un’antica costruzione fornivano quello che sembrava un riparo sicuro.
Così il guerriero decise di avviarsi verso quel luogo.

*prende fiato*

Il cavaliere affaticato, si accasciò appoggiato sui ruderi di quell’edificio.

Controllando la situazione circostante, decise di togliersi l’elmo.

Il volto bronzeo, gli occhi azzurri come il ghiaccio eterno e i capelli bruni erano i tipici tratti somatici di un Fremen.
Il guerriero mentre riprendeva le forze, controllava lo stato della sua arma e della sua corazza.

Mentre si riposava iniziò a scrutare l’orizzonte; dopo diversi minuti l’ennesimo lampo illuminò la radura circostante, giochi di luce che permettevano al Fremen di poter tener sotto controllo la situazione anche durante la notte; forse il guerriero non avrebbe odiato così tanto quella tempesta.

Ad un certo punto un tuono assordante fece sobbalzare il Fremen dalla sua impetuosità.
Le saette continuavano ad illuminare lo spazio attorno, ma qualcosa vicino ad un gruppetto di alberi attirò l’attenzione del guerriero.
Di conseguenza, il cavaliere decise di risistemarsi per partire verso quel punto preso di mira in precedenza.
Così fece, il Fremen saltò in sella al suo destriero e si recò alla volta del gruppo di alberi.

Una volta abbandonato il riparo dei ruderi, la tempesta tornò a tormentare il guerriero, nonostante ciò questi continuò il suo cammino senza indugiare.

Più il Fremen si avvicinava al punto desiderato, più si accorgeva che qualcosa era presente ai piedi di quegli alberi.

Una volta raggiunto il luogo, una figura umana era sdraiata a terra sotto il riparo degli alberi, il cavaliere si allarmò subito e corse in suo soccorso, essa indossava delle vesti viola, una cotta di maglia color celeste e portava dei lunghi capelli castani.

Quando il Fremen soccorse la persona sventurata era rivolta col volto verso il basso, perciò dovette sollevarla da terra per tenerla in braccio.

Quando il cavaliere la vide in volto, si accorse che si trattava di una donna.

Anche lei aveva la pelle bronzea, proprio come lui, doveva trattarsi di una Fremen, ma quando le spostò i lunghi capelli fradici dal volto, la cosa che colpì di più il guerriero fu la bellezza del suo viso.

La ragazza era giovane, aveva dei bei lineamenti snelli, labbra sottili e occhi, come il Fremen, color ghiaccio.

Ogni particolare del suo volto sembrava connesso l’uno con l’altro, con un incredibile perfezione, come se tale bellezza fosse concepibile solo dalla mano di un abile disegnatore.

Il popolo dei Fremen era noto come una delle razze votate alla guerra e al combattimento, l’aspetto fisico era forse la peculiarità che curavano meno di loro, ma non lei.

L’esemplare che aveva di fronte era un’eccezione che lasciò il Fremen abbastanza sconvolto.

Rimase a lungo a fissare i lineamenti del suo viso come se fosse stato stregato da quella presenza femminile.


Improvvisamente il guerriero ricordò che era giunto fin li per soccorrerla, probabilmente era svenuta dalla spossatezza dovuta al viaggio durante la tempesta e dal forte freddo che portava il vento impetuoso.

Sicché decise che l’avrebbe portata a Trinsic, al sicuro, dove avrebbe ricevuto le cure per tornare in salute.
Il guerriero avvolse la ragazza in un lungo manto blu notte, così che rimanesse al caldo.
La sollevò e la sistemò con cura sulla sella e successivamente il guerriero salì sul dorso del suo destriero, in modo che avrebbe protetto la ragazza fino a destinazione.

*rumore di zoccoli*

Il cavaliere galoppava nelle lunghe praterie che precedevano le mura della sua amata Trinsic.
Scrutò verso l’orizzonte e vide le alte mura della città Sacra, con le torce che la illuminavano; un sorriso comparve sul volto del Fremen; guardando la sua protetta pensò nella sua mente:

“ Resisti, siamo arrivati “

Una volta giunto al portone Sud della città, il guerriero urlò al guardiano:

“ Luis Guardiano della Porta Sud, Apri!!! “

Il guardiano guardò da una delle alte torri di Trinsic ed esclamò:

“ Buon Idior! Rocco siete voi! Chi è quella persona in vostra compagnia? “

Il cavaliere rispose:

“ Non ho tempo ora di spiegarti tutta la storia, ha bisogno di cure mediche e alla svelta!!! Mi prendo io la responsabilità di portarla in città, se succederà qualcosa parlerò io stesso con Re Kira “

Così il guardiano della porta Sud aprì immediatamente le porte della città.
Il guerriero superò con un salto i gradoni che succedevano la soglia della città e sfrecciò verso la sede OdTO, dove i guaritori della città avrebbero soccorso la ragazza in sua compagnia.

Giunto alla Sede OdTO, il cavaliere prese in braccio la ragazza Fremen ancora avvolta nel manto blu notte e la portò al sicuro all’interno dell’edificio.
Non appena entrò nella sede, incontrò tre guaritori che vedendolo provato dalla fatica e con una sconosciuta in braccio, iniziarono a domandare al soldato OdTO:

“ Rocco, che vi è successo? E chi è questa fanciulla che portate con voi? “

Il guerriero col fiatone rispose:

“ *prende fiato* L’ho trovata…*anf* svenuta nella…tempesta *anf* presto dattele dei soccorsi… MUOVETEVI!!! “

Lo sguardo del cavaliere fece capire che li avrebbe uccisi se non si fossero sbrigati a soccorrere la ragazza.
Così uno dei tre guaritori impartì degli ordini ai suoi assistenti:

“ Presto, fate come dite, portate la ragazza nell’altra sala, veloci!!! …Rocco voi state bene? “

Il Fremen riprendendo fiato si accasciò alla parete e rispose affaticato:

“ Non preoccupatevi di me *anf*… io sto bene… sono solo affaticato dal viaggio..*anf* “

Il guaritore comprese la situazione:

“ Bene, vi prometto che la cureremo, non preoccupatevi, voi pensate a riprendere le forze “

Così il guaritore si affrettò a raggiungere i suoi colleghi.

Il cavaliere sorrise, soddisfatto d’aver portato in salvo quella splendida fanciulla.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:25 #33

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Non appena il Fremen riprese le forze, attese l’arrivo di uno dei guaritori che li fornisse novità sullo stato di salute della ragazza.

Impassibile, in piedi, di fronte alla porta della sala medica, attese a lungo l’arrivo di uno dei guaritori.

Dopo parecchio tempo, la porta si aprì e ve ne usci uno dei guaritori, che sorridendo parlò al cavaliere:

“ *sorride* non preoccupatevi la ragazza sta bene… è solo svenuta, domani sarà già in forze “

Il guerriero tirò un sospiro di sollievo e rispose:

“ Vi ringrazio infinitamente per averla soccorsa senza indugiare, fidandovi della mia sola parola… “

Il guaritore sorrise ancora di più:

“ Non preoccupatevi, ora pensate a riposare “

“ Non ne ho voglia in questo momento… attenderò qua fuori dalla porta il suo risveglio, farò da guardia nel caso le succeda qualcosa “

Il guaritore inizialmente deciso a far cambiar idea al Fremen, osservò il suo sguardo determinato e sorridendo rispose al soldato OdTO:

“ Bene, allora a presto Rocco “

E così si allontanò dal cavaliere.
Il Fremen voltandosi, vide una sedia, decise che l’avrebbe posizionata appoggiata alla porta della sala, dove avrebbe atteso il risveglio della sua assistita.




*cinguettii*

La notte era passata e per fortuna nulla di preoccupante era successo, se non ché il Fremen di guardia si era lentamente addormentato sul suo posto di guardia.

Nonostante stesse dormendo, non aveva cambiato la sua posizione di guardia.

Le grandi finestre colorate della sede OdTO, filtravano i raggi del sole splendente nel cielo.

La pace regnava sovrana quel dì a Trinsic.

Improvvisamente la porta alle spalle del cavaliere si aprì lentamente.

Da dietro la schiena del Fremen, comparve la fanciulla che aveva salvato, ma il guerriero era ancora immerso nel mondo dei sogni.
La Fremen appoggiando la propria mano sulla spalla del cavaliere, lo svegliò.

Il Fremen aprì lo sguardo lentamente e voltandosi vide la ragazza in piedi che li sorrideva, ora che aveva ripreso le forze, era ancora più bella di quando la vide per la prima volta nella tempesta.

La ragazza parlò:

“ Siete voi che mi avete salvato la scorsa notte, vero? *sorride* “

Il Fremen sorrise a sua volta e rispose:

“ Si sono stato io… spero che ora stiate bene “

“ Certo, ora sto bene… e lo devo a voi *sorride* “

“ I guaritori mi hanno detto che mi avete atteso qua fuori dalla porta tutta la notte… siete stato molto gentile “

“ Quale uomo abbandonerebbe una dolce creatura come voi nel bel mezzo di una tempesta?! “

La ragazza sorrise ancora di più e abbracciò il guerriero, che rimase impietrito da quel gesto.
Poi tornò a guardare il Fremen sorridendo.
Il cavaliere era rimasto stregato dal suo viso, come la prima volta che l’aveva vista:

“ Vi ringrazio, ma forse non merito tutto questo, ho fatto quello che penso sia il mio dovere *sorride* “

La ragazza domandò al Fremen:

“ Io non conosco ancora il nome del mio salvatore… ”

Il guerriero imbarazzato si affrettò a rispondere:

“ah-eh *balbetta* … avete ragione, il mio nome è Rocco Siffredi, sono un soldato OdTO di Trinsic, sono qui per servirla *si inchina* “

La ragazza sorrise ancora di più:

“ Il mio nome è Vielyth, vi ringrazio ancora per l’aiuto che mi avete dato…Rocco *sorride* “

“ Così questa è la città Sacra di Trinsic?! …bhè se tutti i suoi cittadini sono gentili come voi, credo che non mi dispiacerebbe farne parte “

Terminando la frase lanciò un sorriso radioso verso Rocco, che rispose vicendevolmente:

“ Non preoccupatevi Vielyth, i cittadini di Trinsic sono tutti così *sorride*… da oggi sarete sotto la mia ala protettiva *ride* … ora vado ad avvisare Re Kira, della vostra presenza, nel frattempo riposate e recuperate le forze… a presto Vielyth “

Vielyth sorridente rispose:

“ Lo spero, Rocco… *sorride* “

Così il soldato OdTO salutò la fanciulla e si avviò verso il palazzo reale dove avrebbe incontrato Re Kira Von Hosterm.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:25 #34

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29 ...Addio Colonnello



*rumore del vento*



Un sole rosso fuoco illuminava le vaste praterie di Sosaria.

Delle alte colline verdeggianti oscuravano i suoi piedi dal tramonto.

Dalle sue penombre, un cavaliere in sella al suo cavallo, avanzava lentamente fuoriuscendo da esse, fino ad esser irradiato da quei raggi di fuoco.

La sua armatura aurea rifletteva il colore scarlatto del tramonto, dandole un innaturale sfumatura, la quale sembrava specchiare il cielo stesso.

In mano reggeva una massiccia barda, la sua lama affilata era color sangue, l’arma veniva tenuta salda e sicura nelle mani del suo padrone.

Costui rimirò l’orizzonte e il paesaggio circostante…

Dopo diversi secondi, il cavaliere fece alle sue spalle un cenno d’avanzare.

Dalla penombra delle alte colline, uscirono allo scoperto un manipolo di soldati, composto da una trentina di uomini.

Fra di loro c’era una grande varietà di combattenti:
Arcieri che imbracciavano i loro archi e pronti a cogliere ogni singolo movimento o rumore sospetto, Guerrieri protetti dalle loro scintillanti e robuste armature, fieri e sicuri di se con le loro armi massicce in mano, Maghi che borbottavano incantesimi da sotto i loro cappelli a punta.

Il plotone si distribuì con ordine di fronte al guerriero dalla corazza infuocata.

Costui rimirò il cielo, successivamente posò lo sguardo verso quelli che parevano essere i suoi sottoposti.

Mentre continuava ad osservare ciascuno dei suoi uomini, pronunziò parola:

“ Combattete con Onore “

*sospira*

“ Il consiglio più semplice che un capo possa dare…

…Combattete con spirito indomito…

…Lui non desiderava doni o poemi in suo onore o monumenti o folle di persone che lo acclamassero…

…Il suo desiderio era semplice…

…Ricorda chi siamo! “


Il guerriero incominciò a trottare il suo destriero innanzi ai suoi soldati, guardandoli uno a uno, fisso nei loro occhi.

Mentre faceva questo, riprese a parlare:

“ Così mi disse,

Era la sua speranza…

…Essere ricordato…

…Semmai un uomo possa vagare per queste terre,

Possano le rocce, il cielo e queste verdi colline,

nei secoli a venire,

sussurrare nelle sue orecchie…

…Qui giacciono i valorosi soldati OdTO. “


La voce del soldato si spezzò d’un tratto, il suo sguardo tornò a rimirare il cielo infuocato e così torno a posarsi sui suoi uomini:

“ E così il nostro Colonnello è morto…

…E i nostri compagni OdTO sono morti,

appena qualche lune fa. “


*prende fiato*

“ A lungo ho meditato sulle parole del mio Colonnello…

…criptiche parole di vittoria

E il tempo gli ha dato ragione,

perché da soldato di Idior

a soldato di Idior, si è tramandata la notizia

Che il prode Arthdain e i suoi soldati OdTO,

Così lontani da Trinsic,

Hanno dato la vita,

Non solo per Trinsic,

Ma per tutta Sosaria

E per la speranza di vittoria della nostra Fazione “


Il guerriero trasformava sempre più il suo tono di voce da calmo, ad un tono di voce più irrequieto, carico di coraggio e di grinta, sicuro di se stesso e di ogni singola parola che fuoriusciva dalle sue labbra, fedele a quelle parole tramandateli dal suo superiore.

Dopo una lunga pausa, riprese il discorso, ma il suo tono di voce era cambiato, ora era più determinato che mai e la sua voce non era più un semplice suono, ma erano grida di rabbia:

“ Ora qui

Su questo aspro frammento di Terra

Le orde di Elhoim affrontano la loro disfatta!!! “


Un grido misto di rabbia e voglia di riscatto si alzò dal plotone di Soldati, non erano in tanti, ma le loro grida e i loro spiriti erano così forti da riecheggiare in tutta la vallata e a far tremare la terra.

“ Il terrore che afferra saldo i loro cuori è immenso,

Conoscono bene la furia delle spade dei soldati OdTO

E ora fissano il loro sguardo su questa pianura

Dove ci sono dei soldati OdTO pronti a sacrificare le loro vite per sconfiggere il nemico!!! “


L’ennesimo urlo di rabbia si levò dal gruppo di soldati e questa volta fu più forte del primo.

“ Le forze del nemico ci superano di almeno due volte

E sono consapevoli della furia che presto si abbatterà su di loro…

…Quest’oggi accompagniamo il mondo fuori da un regno di vigliaccheria e scorrettezza,

In un regno con un futuro più luminoso di quanto si possa immaginare… “


Qui la voce di Rocco Siffredi si fece più forte che mai, voltandosi in direzione del nemico, urlò a squarciagola:

“ Dite grazie soldati!

Al prode Colonnello Arthdain e ai soldati OdTO caduti in battaglia!

Onore e Gloria a Trinsic! “


E così fu, il gruppo di soldati cominciò ad avanzare colmo di rabbia furente e con la voglia di vendicare il loro Colonnello Arthdain, che ormai riposava nel paradiso dei guerrieri OdTO.



Da li a breve, le terre di Sosaria, vennero macchiate del sangue impuro dei fedeli di Elhoim…
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:26 #35

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30 Più forza!!!



“ Kal Vas Flam “

*esplosione*

*rombo di zoccoli*

Un prode guerriero in sella al suo destriero inseguiva uno stregone intento alla fuga, nel bel mezzo di uno scontro tra le forze di Trinsic e gli assassini di Nujem.

I due duellanti sfrecciavano in mezzo a schiere di arcieri che bersagliavano di continuo lo schieramento avversario, numerose frecce sfioravano i due che, non curanti del pericolo, inseguivano entrambi il loro obiettivo…la fuga e la morte altrui.

Improvvisamente affianco al cavaliere comparve un secondo inseguitore.

Lunghi capelli castani coprivano la sua cotta di maglia verde smeraldo; la luce del sole che splendeva sulla neve, rifletteva il suo bagliore sui suoi capelli regalandone un riflesso rosso fuoco.
Dalla pelle bronzea e gli occhi color del ghiaccio, l’inseguitore tendeva un lungo arco d’innanzi a se, pronto a scoccare frecce fatali alla sua preda.

“ Amore sono con te “

Il guerriero riconobbe i tratti femminili della sua compagna e le rispose:

“ Bene! Seguimi… “


I due sorpassarono lo stregone fuggitivo che, con poche possibilità di scampo, iniziò a borbottare incantesimi fissando attentamente i suoi due avversari.

Il cavaliere si tuffò all’assalto di quest’ultimo, ma il mago fu abile a schivare il fendente della sua barda e a colpire, con un dardo infuocato, il suo fianco.
In una frazione di secondo una freccia tagliò in due l’aria e trasformò il ghigno soddisfatto del mago, in una smorfia di dolore.

Vielyth aveva atteso la mossa dello stregone, per coglierlo impreparato e colpirlo alla spalla.

Notando ciò il guerriero con un colpo di reni, iniziò a roteare sulla sella del suo destriero, tenendosi aggrappato saldamente, con una mano, alle briglie dell’animale e con l’altra si preparava a sferrare un colpo mortale allo stregone.

Il cavaliere sferrò il suo colpo circolare nel fianco dello stregone che, privo di corazze, fu tranciato per metà.

Il guerriero strappò dalle budella dell’assassino la sua possente barda, che ora aveva assunto una colorazione rossastra, dal suo nero originale.

Improvvisamente delle grida d’aiuto fecero tornare alla realtà il cavaliere, girandosi velocemente vide un suo compagno in difficoltà.

Il giovane Flipcoin, fronteggiava uno stregone e un guerriero, mentre i due roteavano attorno al Fremen, il guerriero esclamò:

“ Vielyth, presto!!! “

I due corsero rapidi in soccorso del loro amico.

Il guerriero inseguì lo stregone che iniziò ad invocare incantesimi di protezione; Vielyth nel frattempo si era posta fra Flipcoin e il guerriero avversario che, scoccando rapide scariche di frecce, fece indietreggiare.

Il cavaliere di Trinsic continuò il suo scontro con il mago, questi cercò con rapide scariche elettriche di colpire l’avversario, che molto più velocemente schivava.

Dopo essersi avvicinato abbastanza il guerriero sferrò un taglio netto sul braccio dello stregone che protetto dalla magia, sbalzò dal suo cavallo riportando una ferita non troppo grave, senza avrebbe perso il braccio.

L’assassino non dandosi per vinto iniziò a gridare formule magiche:

“ Kal Vas Flam “

Ma il cavaliere evitò anche questa, prostrandosi davanti al mago, issò la barda in alto con entrambe le mani, come se volesse toccare il cielo.

Un forte urlo di ira accompagnò la forza bruta che sferrò il colpo mortale sul capo del suo avversario….la neve di Ice Island, quel giorno fu tinta di rosso.......





“ Rocco siamo pronti…possiamo tornare “

Il giovane William Valiant sorrideva al Fremen, quest’ultimo si voltò verso i soldati accampati ai piedi delle montagne di Ice Island:

“ Uomini!! State bene? Se si…possiamo partire verso la nostra amata Trinsic “

I soldati risposero di si e così tutti imbracciarono le loro armi e i loro averi e s’incamminarono verso il portale di Ice Island.......





Rocco Siffredi camminava all’interno della sua dimora.
Qualcosa lo turbava, rendendolo irrequieto.

Alle spalle del Fremen comparve Vielyth, la sua compagna, preoccupata per i pensieri del suo amato gli parlò:

“ Cosa ti tormenta amore? “

Il Fremen con lo sguardo rivolto verso il basso, iniziò a massaggiarsi il collo, scegliendo bene le sue parole, rispose:

“ Quest’oggi mi sono sentito debole… “


Lo sguardo preoccupato di Vielyth fissava Rocco.
Avvicinandosi al suo compagno prese il suo capo poggiandolo sulla sua spalla, con tono di voce caldo e tranquillo, cercò di rassicurarlo:

“ Ma cosa puoi recriminarti di quest’oggi?....abbiamo anche salvato Flip mentre stava rischiando la vita….perchè dici questo? “

Rocco raddrizzò la sua postura e con sguardo sincero rispose alla sua amata:

“ Se non ci fossi stata tu contro quello stregone, probabilmente non saremmo qui assieme in questo momento…non sono stato abbastanza forte da sconfiggerlo con le mie sole forze…non posso accettarlo! “

“ Per quale motivo? “

“ Vedi un giorno potremmo avere degli avversari più potenti e le vostre forze potrebbero non bastare! Sono un Maglio dei Templari, scelto dal Comandante Laries, non posso permettermi d’essere al di sotto dei nostri nemici…Noi Magli dobbiamo essere l’esempio! Capisci?! Dobbiamo essere la speranza! Dimostrare che non è impossibile sconfiggere gli assassini che popolano queste terre! “

Vielyth aveva compreso le ragioni di Rocco, ma sempre con fare ancor più preoccupato domandò al suo amato:

“ Cosa intendi fare ora? “

“ Non lo so ancora amore mio, ma penso che intraprenderò un viaggio…verso le terre natali dei Fremen, nel Deserto! ….la ho come l’impressione che troverò delle risposte… “

“ Ma… “

“ Mi dispiace, ma ho intenzione di affrontare questo viaggio da solo, altrimenti non potrò contare sulle mie sole forze…. “

Il Fremen con sguardo colpevole abbracciò la sua amata:

“ Non voglio perdere nessuno dei miei sottoposti….Non voglio perderti! “

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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:36 #36

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31 Fremen, Deserto e…Lancillotto?!


Lunghe distese d’oro, che si accavallano l’una sopra l’altra; alte come colline, sotto il sole cocente risplendono la magnificenza del sole.
Il deserto si specchia nel cielo, spoglio di nuvole, il vento sembra solo un ricordo in questa terra desolata.

Un Fremen con indosso la sua pesante armatura, cavalcava tra le grandi dune del deserto, l’elmo che lo accaldava non era indossato dal cavaliere, l’unico sollievo veniva arrecato dalla velocità del suo destriero, nonostante ciò, procedeva senza sosta, un motivo molto ambizioso muoveva le fatiche e lo spirito del guerriero.

In lontananza il cavaliere intravide delle rocce, probabilmente in cerca di riparo dal caldo torrido di quella terra, accelerò l’andatura del destriero.

Finalmente un piccola formazione di rocce si stagliava di fronte agli occhi del Fremen.
Rocco, soldato OdTO di Trinsic, scese dal suo cavallo, ancora la motivazione della presenza del Maglio in quel deserto restava un mistero.
Il guerriero prese a cibarsi di alcune provviste che si era portato appresso.

*rumore*

Un debole rumore attirò l’attenzione di Rocco, che lo portò a mettersi in guardia, sfoderando la sua lancia e tenendola dritta di fronte ad esso.
Una scura sagoma piombò sopra la testa del Maglio.

Un guerriero con indosso una logora armatura azzurra, spingeva un grosso martello sul capo di Rocco, rendendolo inoffensivo e incapace di contrattaccare.

“Chi sei cavaliere?”

“ *argh* dammi il tempo di girarmi e ti prenderò a calci, così capirai chi sono”

Il guerriero continuava a tenere bloccato il Fremen a terra.

“ *risata* ah dubito che ci riuscirai finché ti tengo così “

D’un tratto qualcosa attirò l’attenzione del guerriero, l’effigi di Trinsic e degli OdTO, vennero abbagliate dalla luce del sole infuocata.

“ Lo stemma di Trinsic e dei soldati OdTO?! *mmh* “

Il guerriero pensieroso allentò la presa sul Fremen e lasciò libero quest’ultimo, continuando ad osservarlo.
Improvvisamente Rocco afferrò la sua lunga lancia cercando di sferrare un fendente al suo nemico, ma questi indietreggiò, schivando abilmente il colpo.

“ Nono mio giovane Fremen, non si fa così *scuote la testa* potresti dimostrare un po’ di riconoscenza per chi ti ha risparmiato la vita…non trovi *strizza l’occhio*”

“Qual è il tuo nome cavaliere?”

“Il mio nome? …non è che sia così importante, ma se insisti…il mio nome è Lancillotto, e con quale dei valorosi OdTO ho il piacere di parlare? “

“ Rocco Siffredi, Maglio dei Templari, della stirpe dei Fremen “

“ Fremen? *sorride*”

Lancillotto si tolste l’elmo, una folta chioma castana copriva gli occhi celesti del guerriero, appartenenti al volto di un uomo maturo, scolpito negli anni. Anch’egli era un Fremen.

“Dimmi Lancillotto, come conosci Trinsic e i suoi fedeli soldati? “

“ Ogni guerriero che si rispetti conosce il nome della città senza macchia, patria dei guerrieri, culla dei nomi dei più valorosi paladini di Sosaria “

Rocco rimase impressionato dalle parole di Lancillotto, sapeva di far parte di una città importante, ma mai pensava di sentir pronunciare tali parole, da una persona esterna alla città.

“ Le tue parole mi Onorano, Fremen”

“ Dimmi soldato, cosa ti porta nel deserto? “

“Sto cercando nuova forza, per difendere i miei sottoposti e le persone a cui tengo…sento che il mio potere non basta, e sentivo dentro di me che avrei trovato le risposte qua…nella terra dei Fremen del Kwizatzh”

“*ghigna* pare che conosci bene le origini della tua razza, complimenti “

“Ma come pensi di ottenere più forza?”

“Sono un Templare e credo che il mio sapere magico, limiti la forza bruta che vorrei esprimere in battaglia, non so riesci a intendere, Lancillotto”

“Credo di aver inteso…voglia di esprimere più potenza…incapacità di farlo… “

“So cosa ti serve”

Il Fremen, spaesato, si stava ormai perdendo nelle parole di Lancillotto, ma le sue conoscenze e qualcosa in lui, li dicevano di fidarsi.

Così Rocco annuì e segui l’amico Fremen tra le dune del deserto.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 27/03/2014 01:37 #37

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32 Il rituale della rinascita


erano passate diverse ore sotto il sole cocente, Lancillotto e Rocco cavalcavano incessantemente le dune del deserto, più il tempo passava, più la guida del guerriero di Trinsic accelerava l'andatura.

“ Dannato Lancillotto hai paura d'arrivare tardi ad una festa? “

“ * Sorride* Mio ingenuo e ignorante amico, se usassi il cervello almeno la metà di quella lancia... Nel Deserto come di giorno si crepa di caldo, di notte si crepa di freddo... capisci ora? “

Lancillotto scrutò l'orizzonte il sole iniziava velocemente la sua discesa nel crepuscolo, lanciò alle sue spalle una pesante coperta con un foro in mezzo.
La coperta giocando col vento, capitombolò in faccia a Rocco, che dopo averci strenuamente lottato con la mano destra, riuscì a liberarsi dalle grinfie dell'indumento.

“ Indossalo sopra l'armatura... si chiama Poncho, è molto di moda dalle parti di Minoc.... * silenzio * quando il sole sparirà dietro quelle dune potrai ringraziarmi quanto vuoi “

Disse in tono ironico il nomade del deserto.

Così fu il sole piombò nel crepuscolo, un flebile gioco di luci rossastre e bluastre faceva capolino dietro alle dune del deserto.

L'immagine che si stagliava sullo sfondo dei due cavalieri, era un vero e proprio capolavoro della natura.
Il Crepuscolo illuminava di blu i bordi delle dune, un riflesso rosso come il sangue proiettato sulla sabbia smuoveva il lungo fiume scarlatto alla destinazione dei due fremen.

“ Eccoci arrivati... Vedi quel muro di rocce laggiù? Dobbiamo andare la dietro “

Rocco vide la barriera rocciosa e con ultimo impeto, spronò il suo cavallo in un ultimo allungo.

Infine giunsero a destinazione.

Dietro l'ostacolo di rocce, vi era stanziata una piccola tenda tribale, realizzata da pesanti pelli di animale lavorate.
Il piccolo insediamento, pareva essere la dimora di Lancillotto, in piena tradizione e stile tribale Fremen.
Rocco riconobbe le effigi antiche della sua razza, studiate nella biblioteca di Trinsic.

Davanti l'ingresso della tenda vi erano i preparativi per un fuoco, tutto attorno ad esso delle statue tribali circondavano l'ancora non nato focolare.

L'interno della tenda era molto semplice, vi era giusto l'indispensabile per dormire, collocati in un angolo gli utensili da cucina di Lancillotto.

Lancillotto legò i cavalli e buttò all'interno della tenda i suoi ingombri.
Fatto ciò si volto di scatto, saltando su se stesso, per infine assumere una posa di presentazione, spavalda e burlona.

“ Mio caro amico OdTO... “

Lancillotto sembrò rinvenire nella serietà e fece un profondo inchino composto

“....Benvenuto a Casa Mia “

Rocco che stava per dargli del deficiente cambiò idea e trovò tutto sommato simpatica e divertente l'ennesima burla del compare fremen.

“ Bene avrai fame, ti preparerò una specialità del Deserto, ogni residente di queste terre non può non conoscere la pietanza prima per scaldare il corpo.... “

Lancillotto lanciò un pentolone sulla brace con dell'acqua al suo interno, successivamente sfoderò un sacco di yuta e ne svuotò il contenuto nel tegame.

“.. i Fagioli! “

“ Nessuno ti ha mai parlato degli effetti collaterali dei fagioli, lancillotto?! “

Il Fremen dubbioso e immobile fissava Rocco.

“ Si vede che vivi da solo, nel deserto... “


La cena trascorse in un clima molto accogliente e accomodante, Lancillotto nonostante fosse un nomade del deserto amava godersi la vita, sfilò dalla sua tenda una bottiglia di vino durante il pasto, che Rocco apprezzò molto.

Il resto della serata continuò al lume del fuoco, mentre un eccellente liquore ricavato da delle piante grasse del Deserto, distillato e preparato personalmente da Lancillotto alternava i racconti di mille battaglie degli OdTO e la vita contro le ostili creature del deserto.

“ È proprio una fantastica notte Rocco! E bada non parlo solo del liquore...guarda le stelle nel cielo, stanotte ci saranno da testimoni! “

Lancillotto alticcio e barcollante indicò il cielo stellato, Rocco alzò il capo il capolavoro del firmamento aveva superato se stesso quella notte, pareva quasi che tutti gli astri avessero deciso di comparire.

“ Molto bene, ora veniamo alle cose serie....”

il Fremen si fece serio in volto.

“ Hai detto che il tuo desiderio è quello di acquisire nuova e rinnovata forza bruta... le tue conoscenze magiche offuscano la tua mente...lascia che possa condividere con te le tue esperienze “

Lancillotto fece sedere Rocco al focolare, ma prima di imitarlo passò ad accendere le torce incastonate nelle statue che circondavano il fuoco.
Infine si sedette con il compare Fremen ed estrasse una lunga pipa.
Pareva di eccellente lavorazione, non solo per una magistrale levigatura del legno, ma sopratutto per le artistiche decorazioni scolpite su di essa, raffiguranti elementi tribali fremen.

Lancillotto accese la pipa e fece la prima boccata, dopo aver aggiustato il tiro, passò la pipa a Rocco.
“ Quello che ora intraprenderai è un vaggio all'interno di te stesso... “

“ La forza che cerchi risiede proprio qui, dentro di te, ma attualmente ti mancano le giuste motivazioni per sbloccarla...”

“ Avremo bisognò di questo rituale affinchè io possa investigare sulle tue esperienze di vita “

Così i due Fremen ripresero a fumare la pipa.

La notte trascorreva serena e senza disturbi, Rocco era completamente rilassato al momento non pareva che il rituale avesse prodotto qualche effetto su di lui.

“Lancillotto com'è che vivi qui nel deserto? “

“è una storia lunga caro fremen, ma non basterebbe tutta questa notte per raccontarla.... “

Lancillotto continuò il suo discorso volto a parlare del più e del meno, che a dare una risposta a Rocco, ma man mano che continuava a parlare, più il fumo della pipa pareva addensarsi e farsi sempre più pesante.

In breve la cappa di fumo divenne una cortina, e la voce di Lancillotto pareva diversa, o meglio la lingua che parlava non era più quella conosciuta dal suo interlocutore.

“Varinadal azuqas xevar varanictal... “

Più la confusione cresceva nella mente di Rocco, più la figura di Lancillotto spariva all'interno del fumo.
Il Guerriero di Trinsic allarmato del pericolo scattò in piedi e impugno rapidamente la sua lancia.

In posizione difensiva, il Fremen allertò il suo udito al minimo rumore, dato che la vista era messa fuori gioco dalla densa cortina di fumo.

“ Chi sei straniero? “

Rocco udì in lontananza una voce subito scattò in guardia verso quella direzione, il silenzio accompagnò il gesto del guerriero.
Il fremen si fece coraggio e avanzò verso quella voce, un pensiero nella sua testa continuava a ripetergli che aveva qualcosa di famigliare.

" Da quando queste terre appartengono a Trinsic, Fremen? …. Non rivolgerti a me con quel tono! “

Una seconda voce riecheggiò nel fumo, diversa dalla prima, un tono di voce più profondo e maturo scandì le parole.

“ Chi sei? ..Un gruppo di nostri concittadini sono stati attaccati da un gruppo di assassini in questi giorni, finché non ti identifichi manterremo le ostilità “

di nuovo la prima voce...

“ D’accordo Fremen, visto che tu e i tuoi amici siete così insistenti vi dirò il mio nome…. Sappiate che io non ho fatto nulla contro i vostri concittadini “

la seconda voce parlò di nuovo, a quel punto un bagliore di luce apparve di fronte a Rocco inondandolo della sua luminosità che squarciò il fumo.

Di fronte al Fremen comparve un frammento di un edificio, la tappezzeria e il colonnato riaffiorarono alla memoria, altri non era che l'accademia di Moonglow, ma più sconcertante era la figura accasciata nell'angolo di un uomo avvolto in un manto nero che sembrava rivolgersi nella direzione di Rocco.

“ Il mio nome è Ascot, Fremen, i vostri quali sono? “

Rocco impietrì alla scena, come la prima volta che l'aveva vissuta.
Al suolo indebolito dai morsi della fame vi era Ascot l'Antico, quello altri non era che il giorno dell'incontro con il suo maestro.
Ora capì perchè la voce udita per prima gli era famigliare, era la sua.

Come la mente di Rocco apprese questa verità lo squarcio davanti a lui scomparve inghiottito dal fumo.
Il Fremen passò da un momento di estrema gioia nel rivedere il suo vecchio Maestro scomparso che quando svanì piombò in un'amara tristezza.

“ Ecco…vedi quest’arma è ottima. Ha una forza di sfondamento davvero notevole, ma ha anche la pecca di essere troppo pesante e quindi limita i tuoi movimenti… “

Di nuovo la voce di Ascot riecheggiò nella coltre di fumo, il fremen sempre più confuso si voltò di scatto spaesato.
Anche questa volta si mosse in direzione della voce del suo Mentore, nuovamente un immenso bagliore di luce lo investì, e mentre la nebbia si diramava comparve una grande prateria con una piccola casa all'orizzonte.

Di fronte a lui un Ascot in piene forze si stagliava in piedi agitando una Barda come se fosse un lenzuolo.

“ La Barda è una gran bell’arma, personalmente io uso questa…. Ciò non vuol dire che la debba usare anche tu… comunque è più veloce del martello, e se usata nel modo corretto, è in grado di sferrare dei colpi mortali in grado di privare la vita anche ad un guerriero forte e possente, come me *sorride* “

Rocco sorrise quelli erano gli allenamenti con Ascot, i ricordi inondarono la mente di nostalgica e amara felicità.
Con il nuovo stato d'animo il Fremen si calmò e lo squarcio sul suo ricordo venne ringhiottito dal fumo.

“ Per quale motivo hai assunto questo atteggiamento? “

“ Non capisco di che tu parli, io a breve me ne andrò e ognuno di noi prenderà una strada diversa, è meglio per tutti…fidati “

Un nuovo ricordo comparve nuovamente, il guerriero chiuse gli occhi, già sapeva quale sarebbe stato il prossimo....

“ Perché non ti sei arreso prima, vuoi morire? “

“ Per quello che ho promesso di fare, per salutare il mio mentore nell’unica maniera possibile…si preferisco la morte alla sconfitta “

“ Per te non è ancora giunta l’ora di morire “

“ Conosci te stesso, conosci il mondo e diventa più forte “

“ Non importa quanto passerà, io ti aspetterò sul trono del più forte! “

“ Prova a superare la mia arma “

“ Prova a superare me “


Il Maglio di Trinsic chiuse gli occhi e si abbandonò completamente alla tempesta di ricordi che imperversava nella sua mente, la più grande lezione del suo maestro.

Rocco sorrise.

Un fragoroso e impetuoso ruggito esplose alle spalle del Fremen, talmente potente da far tremare la terra come un terremoto, ma esso non lo smosse di un millimetro.

Improvvisamente un'enorme zampa nera penetrò nella nebbia e una seconda lo segui poco dopo.
Pochi secondi di silenzio anticiparono l'ennesimo ruggito esplosivo e la testa di un enorme drago nero ruggente sbucò nel fumo con le fauci aperte verso Rocco.

Il Guerriero non si mosse di un passo, si limitò ad osservare la possente e maestosa creatura lanciarsi su di lui, già conosceva la provenienza di quel drago.
Nel momento in cui le fauci si sarebbero chiuse e avrebbero stritolato il fremen, il drago divenne fumo e si fuse con quello circostante.

“ …Sono felice che vi siete recati tutti e tre in questo luogo…. ”

Rivoli di lacrime iniziarono a scendere dallo spigoloso profilo di Rocco, purtroppo sapeva già in cuor suo dall'apparizione del primo ricordo, che avrebbe vissuto il suo più triste ricordo...l'addio al suo Maestro.

“ Il mio tempo in questo mondo è giunto al termine…. Ma prima di lasciarvi vorrei darvi dei doni… ”

Questa volta ai piedi di Rocco non comparve una lancia come successe in realtà, bensì una Barda.

Incredulo e scosso da questa mancata corrispondenza con i suoi ricordi, raccolse l'arma dal terreno e la impugnò salda in mano.
Ne osservò la fattura, la lama lucente e affilata scintillava anche nella densa coltre di fumo.
Ma l'occhio del Fremen cadde sull'impugnatura “Ascot” , la firma della fattura del suo Maestro era incisa indelebile su di essa.

Il suo volto in lacrime gli impediva di alzare lo sguardo, ma trovò la forza di farlo un'ultima volta.

“ G-Grazie… *piange* “

Ascot rivolse ancora un sorriso a lui e al cielo.

Improvvisamente una folata di vento iniziò a far svolazzare il manto nero di Ascot.
Rocco osservò la scena con avidità cercando di goderne di ogni attimo, il repentino e sempre più veloce svolazzamento del manto nero che copri il volto del suo Maestro, finché nel gioco di ombre e movimenti sinuosi, rimase solo il manto nero che volò in alto nel cielo, planando vorticosamente sulla testa del guerriero.

Rocco strinse il manto e con esso si avvolse.

Il guerriero dopo attimi di commozione, riprese il suo equilibrio emotivo e si alzò in piedi.
Ora aveva compreso il senso di queste visioni, il significato del rituale, la prova che aveva appena superato...

Il fumo cominciò a diramarsi repentinamente, lasciando spazio al deserto che stava per accogliere una fantastica e calda alba.

Rocco scrutò l'orizzonte e il neonato sole con un sorriso raggiante, alle sue spalle comparve una voce.

“ Vedo che ce l'abbiamo fatta! Allora com'è andata? “

Il guerriero sorrise, strinse il manto nero attorno a se e impugnò ancora più saldamente la sua Barda e si voltò.

“ è stato bello incontrare un vecchio amico...ora penso di sapere come fare a ottenere la tanto bramata forza”

Rocco concluse la frase con la sua voce, ma il suo cuore continuò a parlare a Lancillotto

Seguirò le orme del mio Mentore
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Ultima Modifica: da JhonFitzGerald.

Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 17/01/2016 22:38 #38

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33 Una Dura e Importante Lezione


Un'Epoca di Caos aveva inondato Sosaria:

I Sacerdoti e i Culti di Idior ed Elhoim erano scomparsi nel nulla, molte città-stato erano cadute assieme ai loro gloriosi anni di storia, molti conosciuti e leggendari nomi scomparsi per sempre e vivi solo nella memoria delle persone.

In un mondo di tumulti e devastazioni, nonostante le assenze delle fedi religiose, il credo di ogni rispettivo culto viveva forte nei rispettivi poli di potenza: Trinsic e Vesper.

La due città erano andate avanti per la loro strada come se la distruzione che le circondasse non le tangesse minimamente, la perfetta organizzazione e potenza dei due gruppi faceva procedere tutto come sempre, le forti personalità al Comando tenevano alto il morale e la fede.

Questo rendeva uniche e potenti le forze antagoniste tra loro, questo significò che inevitabilmente si arrivò allo scontro.

In quei giorni a Trinsic c'era grande subbuglio e agitazione per l'imminente battaglia contro Vesper.

La nemica del polo Idior, pareva aver subito un cambio di gestione.
Voci alla Locanda delle due Maschere raccontavano di un tradimento da parte del vicesindaco Arcidionesi ai danni del Granduca Van Helsing, il quale era stato incarcerato dopo un suo periodo di assenza, il suo vice preso il controllo di alcuni soldati, aveva effettuato il colpo di stato.

Il Nuovo Granduca aveva un stile decisamente più bramoso di vittoria e il peggio è che non aveva problemi ad usare qualsiasi mezzo, al costo di circondarsi della peggior feccia in circolazione per Sosaria.

Ogni farabutto e ricercato del continente finiva per esser reclutato tra le loro fila, previa acquisizione della documentazione falsa nei bassifondi di Britain.

I preparativi per la guerra procedevano spediti, tutto il gruppo Magli era stato riunito, Rocco Siffredi, Steve Harris, Hunter, Arken e il loro Vicecomandante Darkettino giravano spesso nei pressi dell'arena della città.

Persino il leggendario Inquisitore Karneg era tornato a farsi vedere a Trinsic, probabilmente convocato con urgenza da Kira, vista l'ormai prolungata assenza di Laries e Cyrano.

I pochi giorni che separavano Trinsic e Vesper allo scontro, trascorsero velocemente.
L'ultimo giorno, Kira chiamò a se le sue forze armate:

“ Uomini! Soldati di Trinsic radunatevi! “

“ Domani affronteremo la tanto attesa Guerra contro Vesper!”

Urla di guerra seguirono le parole del Re, l'eccitazione, l'ebrezza della battaglia colmavano gli spiriti dei soldati di Trinsic

“ Molti di voi, sebbene alcuni rivestano già ruoli di rilievo, sono alla prima esperienza in campo di Guerre.... Signori sono qui per mettervi in guardia, non prendete sottogamba questo scontro, una Guerra non è una Battaglia....Non è solo un misura di forza ed abilità...ma anche e sopratutto di strategie e gestione delle risorse e degli uomini in battaglia...fate molta attenzione! “

urla di incitamento anche se nettamente meno inebriate dall'esaltazione esploserò

“Mio Re, non preoccupatevi....i nostri tre più valorosi guerrieri basterebbero per spazzarli via tutti!”

Urla di incitamento e consenso seguirono queste parole

“Si è vero mio Re, Cyrano, Karneg e Laries sono imbattibili! “

ennesime urla seguirono

“Silenzioooo!! Non voglio mai più sentire questa spavalderia, non azzardatevi a prendere sottogamba i vostri nemici. “

Kira si era alterato e avanzava minaccioso verso l'intrepido, sciocco e sventurato soldato che aveva proferito parola

“ E ricordati giovanotto che la superbia parte sempre a cavallo, ma torna sempre a piedi...”

“Karneg, Dark, conto su voi due!”

L'inquisitore e il vicecomandante dei Magli, annuirono al loro Re e passarono in rassegna i preparativi delle strategie di battaglia.

La notte trascorse veloce e silenziosa, la tensione era così alta, che nemmeno nei corridoi dei dormitori si poteva udire il consueto russare dei soldati.
Prima del sorgere del sole suonò la sveglia per tutto l'esercito di Trinsic, chi era rimasto di turno di notte, iniziò a girare per i dormitori a tirare giù dai letti gli assopiti soldati.

In breve le forze armate si radunarono tutte alla Banca Reale.
Kira e Karneg si apprestavano a dare il via bardati d'armature blu cobalto e i loro possenti martelloni nelle loro mani.

Kerneg su consenso di Kira, diede il via libera ai preparativi alla battaglia, tutti erano pronti ai loro posti di guardia.

Il sole sorse e la mattinata trascorsero lentamente, l'aria stessa che si respirava era fatta della tensione stessa che vivevano i soldati in quel momento.

Alle prime ore del pomeriggio un allarme d'intrusione nemica giunse dai pressi del vecchio tempio di Idior.
Un portale magico nemico si era materializzato all'interno dell'edificio, simultaneamente altri due portali vennero aperti in prossimità della Banca Reale e del Municipio, l'attacco di Vesper e la guerra ebbero inizio.

Diversi portali magici vennero aperti nelle mura di Trinsic, orde di Maghi e combattenti vari uscirono a gruppetti assaltando singolarmente i soldati.

Vesper stava avendo il sopravvento, le forze di Trinsic cadevano una dopo l'altra, il nemico li superava in numero, e l'elevata presenza di Maghi nelle fila Vesperiane stava creando non pochi problemi alle difese Trinsichiane.

I gruppi superstiti arretrarono nei luoghi sicuri e barricati della città tentando di respingere l'assedio nemico.
Dalle finestre degli edifici, si potevano intravedere i giovani e inesperti soldati di Trinsic, cadere stramazzati al suolo dopo esser stati braccati da un terzetto di maghi inseguitori.

Trinsic e i suoi soldati stavano vivendo un incubo, rintanati negli edifici della città stremati, demoralizzati e disorganizzati giacevano pregando Idior che tutto quello finisse al più presto.

L'assedio e le feroci battaglie imperversarono tutto il pomeriggio tra le strade di Trinisc.
Con l'avvicinarsi dell'imbrunire, le forze di Vesper cominciarono poco alla volta ad allontanarsi e togliere l'assedio.

Con il calare del sole, Vesper lasciò la città.
I soldati di Trinsic allarmati e attenti al pericolo, cominciarono ad uscire dalle barricate e s'incamminarono tutti verso la Banca Reale.
Numerosi cadaveri di valorosi soldati giacevano al suolo provi di vita, molti feriti si trascinavano per le strade lastricate della città aiutati dai loro compagni più in forze.

L'esercito si radunò infine alla Banca, anche Kira e Karneg erano giunti al ritrovo.
Kira osservò i suoi sudditi attorno, il morale era a terra e forse questo faceva più male delle ferite mortali dei guerrieri.

“ Soldati di Trinsic...oggi abbiamo perso rovinosamente la guerra con Vesper...”
“Da questa esperienza sono emerse le nostre lacune, la nostra disorganizzazione interna e abbiamo pagato a caro prezzo la nostra inesperienza..”

disse osservando i volti dei giovani soldati

“ Che questa sconfitta possa essere un'occasione per imparare dai nostri errori... “

Rocco, Maglio dei templari, meditò a lungo, si erano sopravvalutati, le forze d'elitè di Trinsic non avevano sortito l'effetto sperato, ma quel che era peggio è che non erano risultate essere più forti delle forze Vesperiane, inoltre si muovevano disorganizzati e senza strategia.

Ad interrompere i pensieri del Fremen fu la voce di Karneg

“ Non avete visto una guerra o non abbastanza per poterne vincere una “

E con queste criptiche parole, l'Inquisitore si ritirò nei suoi alloggi.

Le sue parole erano vere, erano inesperti, dovevano crescere.
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 17/01/2016 22:40 #39

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34 Il futuro nelle proprie mani



Erano trascorse diverse settimane dalla sconfitta con Vesper, ma Trinsic si era rialzata come sempre a testa alta.
Gli edifici danneggiati erano stati ristrutturati, le ferite dei soldati erano guarite, i caduto sepolti al cimitero...

La magra consolazione fu che nei giorni successivi il Granduca di Vesper pagò a caro prezzo la sua spavalderia e boria, vantandosi eccessivamente delle capacità della sua città e sopratutto le sue, iniziò a perdere il consenso e la fedeltà delle forze armate vesperiane.
Successe che in un agguato teso da degli assassini, il Granduca spedì al macello due giovani soldati vesperiani, per salvarsi la pelle e ne inventò un racconto che lo raffigurava come un prode condottiero sfuggito per un soffio dalla morte.

I suoi soldati scoperta la verità sull'accaduto lasciarono il Granducato di Vesper uno dopo l'altro, alcune voci a Britain raccontavano di un imboscato testa da degli assassini, dove i superstiti vesperiani barattarono le loro vite con quelle del Granduca per aver salva la vita, altre voci dicevano che semplicemente se n'era andato nell'anonimato dopo la caduta e lo spopolamento della città.

Le notizie viaggiavano celeri per Sosaria, e così anche la riorganizzazione di Trinsic dopo la guerra con Vesper.

La città se n'era uscita con numerose perdite, molte individualità di rilievo avevano lasciato i ranghi per accrescere la propria abilità nel combattimento, perseguendo la strada del brigantaggio.

Era un pomeriggio di sole a Trinsic, sulla cime del vecchio tempio di Idior era stata realizzata la nuova arena per i combattenti della città, Re Kira aveva dato il preciso ordine agli architetti e costruttori di tutto il regno di restaurare quell'immenso e importante edificio.

All'interno del campo di battaglia il Maglio dei Templari, Rocco Siffredi, si stava esercitando in allenamento con il Cacciatore Oscuro Pyros.
L'elfo era una vecchia gloria di Trinsic, recuperato dagli ormai defunti GdR, era stato fatto entrare tra le fila degli OdTO, la sua esperienza come arciere era un importante risorsa per le forze della città.

Fu durante gli allenamenti che Kira comparve tra gli spalti dell'arena, aggirandosi tra le poltrone, puntò dritto al trono suo posto riservato per eventi e tornei.
Si sedette e osservò i suoi uomini, Rocco si voltò per attendere un segnale da parte del Re, questi gli rispose con un cenno della mano in segno di proseguire l'allenamento.
Dopo qualche minuto di schermaglia, il Maglio mise alle strette in un angolo l'arciere fuggitivo, con un magistrale colpo di rovescio della Barda, disarcionò il suo bersaglio, decretandolo come vincitore.

Kira applaudì e si alzò dalla sua seduta, avvicinandosi ai due OdTO.
Rocco nel frattempo raccomandò Pyros di pratici consigli per i movimenti di fuga.

“Capisci, devi fare più finte di movimenti, altrimenti sei prevedibile e...ti taglio la strada * zac *”
Agitò il fendente della Barda nell'aria.


Kira infine era giunto in mezzo a loro.

“Molto bene, Signori, ottimo allenamento continuate così...”

“Rocco se hai un momento vorrei parlare con te di questioni della massima importanza, seguimi! “

“Pyros per oggi l'allenamento finisce qua, il capo mi chiama! “

L'elfo sorrise all'ironia del Fremen e salutò i due.

Kira fece strada per la sede OdTO, cavalcò Goldie al trotto e superò i numerosi ponticelli che collegano le aree di Trinsic.
Infine giunsero a destinazione, legarono i rispettivi destrieri ed entrarono nella sede.

Questa volta Rocco non andò nella solita stanza delle Riunioni con quell'immenso tavolo in pietra, bensì si diressero nella stanza riservata a Kira, il suo “ufficio” per così dire.

“Molto bene, Rocco accomodati pure, dobbiamo parlare di parecchie cose, io e te...”

Kira esortò il Fremen a seguire quanto detto e prese due bicchieri e vi versò da bere, quello che sembrava Vino.

“Ah ecco qua! “ allungò un bicchiere a Rocco.

“Mi sembra un'ottima occasione per stappare questa bottiglia...tu pensa che è una delle superstiti della mia vecchia “azienda vinicola” a Yew, la comprammo ai tempi io e Mihawk, l'ormai ex Magazziniere OdTO...poi con la caduta della città degli elfi, tutto andò a scatafascio....comunque non perdiamoci nei ricordi! Siamo qui per ben altri motivi...”

“Come ben saprai la passata guerra persa con Vesper è stata una vera e propria mazzata tra i denti per la nostra città...il morale dei soldati è sceso sotto i tacchi e peggio ancora alcuni di loro hanno lasciato Trinsic, tra i quali il vicecomandante dei Magli Darkettino e il maglio Arken, seguiti dal Templare Oscuro Wolf e alcuni altri elementi...”

“Ad aggiungersi a questa tragica situazione vi è un problema che ci affligge da prima ancora della guerra...aimè abbiamo troppe alte cariche col posto vacante e altre di cui non abbiamo notizia....difficilmente senza questi riferimenti potremmo oliare il meccanismo di Trinsic e l'OdTO e poter garantire un continuo ricircolo delle nostre forze”

“E qui entri in gioco tu...attualmente abbiamo il gruppo Magli da rifondare, senza i loro capi e con solo tre elementi su cinque...inoltre abbiamo il ruolo di Colonnello senza proprietario, da quando è scomparso Arthdain, non vi è più stato un continuo ricircolo di nuovi Soldati, è un ruolo fondamentale che garantisce il Futuro di Trinsic e dell'OdTO...”

“Non penso di fare un azzardo a definire il Colonnello come colui che ha in mano il Futuro dell'intera città...più il suo lavoro sarà di alto livello e qualità, più le nostre forze saranno potenti e Trinsic con essa...”

“Rocco sei arrivato in questo Regno portandoti appresso i tuoi compagni di avventure da Jhelom e hai sempre cercato di fargli da guida, non lasciando indietro nessuno di coloro che dimostrasse voglia d'imparare e crescere...Arthdain stesso è stato il tuo mentore per quanto riguardo la tua formazione da OdTO e ha influenzato il tuo approccio con i Novizi OdTO e i giovani combattenti..”

“Dimostri tu stesso di avere quest'indole...l'allenamento con Pyros al quale ho assistito è solo una delle tante riconferme....”

“Trinsic è rimasta un po indietro ultimamente, ma deve andare avanti com'è sempre stato in tutti questi anni e come hanno fatto tutti i miei predecessori...”

“Per tanto ho deciso di nominarti Colonnello OdTO, è un ordine! Complimenti Rocco hai nelle mani le sorti del futuro di Trinsic! Alla salute! “

Kira raggiante dei suoi discorsi e pensieri, accecato dall'eccitazione, tese rapidamente il bicchiere di vino per brindare con Rocco.
Il guerriero intontito, spaventato ed estasiato allo stesso tempo, rispose all'invito del Re con un espressione di totale smarrimento.

“Tratta tutti i giovani figli di Trinsic come potrei trattarli io!”

Rocco sorrise all'immagine di Kira che sbranava i Novizi OdTO per non aver eseguito i suoi ordini, e con questa immagine nella testa, decise che questa sfida che gli si poneva davanti era ancora più grande ed eccitante del crescere individualmente.

“Resta seduto Colonnello, non abbiamo ancora finito di parlare.. * beve un sorso * ...altri importanti questioni ci attendono...”
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Onore e Gloria a Trinsic! : Storia di un OdTO 17/01/2016 22:43 #40

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35 Inquisitore in gonnella

“Ecco tieni, ancora un po di vino * riempe il bicchiere * “

Kira riabboccò i bicchieri.
“ Rocco vorrei innanzitutto spiegarti che con la tua nuova carica, affronteremo spesso conversazioni di questo genere, e tu mi aiuterai a prendere le decisioni, sei molto presente in mezzo ai soldati...sarai i miei occhi a Trinsic...”

“Molto bene continuiamo....”

“Ci sono altre tre cariche che ho deciso di assegnare...”

“Quella di cui andiamo ora a discutere è un nuovo ruolo che affiancherà quello dell'Inquistore, quindi sarà il braccio destro di Karneg, ovvero l'Inquistore Pretore”

“Ho pensato che una persona sola non è sufficiente per monitorare sia la politica estera che la gestione interna della città, per questo ho deciso che il Pretore si occuperà della gestione dei Rapporti con le altre città fedeli ad Idior”

“La persona designata a questo ruolo è Skuld!”

Rocco aggrottò un sopracciglio

“Sei sicuro Kira? La giovane Fremen è una neo Novizia OdTO, ancora deve dimostrare d'essere idonea per l'esame...”

“Non preoccuparti Rocco, non è l'abilità in combattimento che m'interessa...* beve un sorso * l'ho recuperata personalmente dagli ormai defunti GdR, se verrà fatta crescere correttamente, diventerà un'ottima individualità e risorsa per gli OdTO”

“Ma per fare questo serve che la prepari per l'esame OdTO, così da ufficializzare il passaggio a Inquisitore Pretore...”

“Cosa ne pensi, Colonnello?”

Interrogò Rocco, ed egli si abbandonò ai suoi pensieri e ricordi...


* due anni prima *


Città di Britain

La notte non era un pretesto sufficiente a Sosaria per mandare a dormire gli abitanti delle taverne della capitale.
Uno dei suoi avventurieri uscì barcollante da una di queste, il personaggio indossava un'armatura blu come il mare, le effigi di una città-stato facevano pensare a un guerriero che dopo il duro lavoro, era andato a svagarsi e rilassarsi in compagnia di qualche bicchiere.

Sellò e saltò in groppa al suo cavallo e s'incamminò per la Banca Centrale di Britain.
Una volta raggiunte le pareti dell'edificio, sotto la luce della città si vide più chiaramente lo stemma Reale della città di Trinsic.

Il guerriero tolse l'elmo, occhi azzurri e freddi come il ghiaccio erano un tratto tipico dei Fremen, fu così che “il nomade del deserto” richiamò l'attenzione del banchiere.

Chiese un piccolo forziere nel quale collocò alcuni averi.
Salutò il commesso e fu in quel momento che rumori di tafferugli arrivarono dal ponte di Britain.
Il guerriero di Trinsic decise d'andare a vedere cosa stesse succedendo, fu allora che vide una giovane Fremen parlare e chiedere ad alta voce a un intontito mago

“Scusate cerco il castello dei templari, sapete dirmi dove si trova?”

il mago fece il finto tonto e sviò la domanda limitandosi a rispondere

“N-Non so aiutarti giovane donzella, ma ti do un consiglio...non superare quel ponte o sarai preda degli assassini!”

costui fuggì a gambe levate dopo l'avvertimento e si dileguò nei vicoli della capitale.

Fu allora che il Trinsichiano, dopo aver osservato la scena, si diresse in soccorso della giovane Fremen.
Dai lunghi capelli mossi e castani, anch'ella coi tipici occhi color ghiaccio, indossava un'armatura pesante celeste, un po spaesata e intimidita se ne stava li sul ponte ad attendere l'arrivo di qualcosa.

“Ehilà, dico a te! Giovane Fremen”

la guerriera si voltò e notò subito che sulla sua schiena vi era un immenso e possente martellone, come quelli che utilizzava Kira in battaglia.

“Ho sentito che avevi bisogno d'aiuto poco fa, cerchi il castello dei Templari?”

“Grazie mille! È tutta la sera che vago in cerca di quel posto, ma nessuno vuole aiutarmi...voi siete?”

“Rocco Siffredi, del Regno di Trinsic, il vostro nome?”

“Skuld la Fremen, appena uscita dalla città di Jhelom * sorride * “

La spensieratezza e il buon umore di Skuld erano contagiosi, per questo Rocco si spinse oltre nel suo aiuto e decise di scortarla al castello e di fare da guardia al suo ingresso, per prevenire un eventuale assalto da parte dei briganti.

“Dici seriamente Rocco?! Ahah ti ringrazio, presto allora! Non perdiamo tempo”

“Sono d'accordo con te Skuld”

Detto questo impennò il suo cavallo e corsero a gran velocità verso il castello.
Giunti a destinazione Rocco prese le briglie del cavallo di Skuld e montò di guardia.

“Buona fortuna Skuld...chissà cosa riserverà per te quel pazzo d'un fantasma * sghignazza * “

“Fantasma?!” si allarmò Skuld

“Ah non ti preoccupare è tipo lo spirito dell'antico ordine dei templare, ma è un bontempone”

Preoccupata Skuld scattò su per le scale dell'edificio, più preoccupata forse del possibile attacco da parte degli assassini che non del fantasma.
I minuti trascorsero lentamente, Rocco non notò nulla di sospetto nei dintorni, fu dopo quello che sembrò parecchio tempo, che sentì i passi di Skuld riscendere le scalinate..
“allora com'è andata?”

“Giudica tu!” Skuld raggiante pronunziò delle parole magiche e una luce abbagliante illuminò la sua armatura.

“Direi che è andata bene * sorride * ...presto rientriamo a Britain”

Fu così che i due tornarono rapidi in direzione del ponte e fu allora che accadde ciò che non si aspettavano.

In direzione dello stalliere, una figura incappucciata cavalcava a gran velocità, a circa una ventina di metri si mise in posizione eretta sul suo cavallo e sfoderò un immenso arco, inforcò una freccia dopo averla sfilata rapidamente dalla faretra, prese la mira.

Come il fendente di una lancia, la freccia taglio l'aria superò i due Fremen e si conficcò sul terreno come avvertimento.
Una trentina di metri dividevano i fuggitivi dal ponte di Britain.

Fu allora che Rocco prese la sua decisione

“Presto Skuld, corri verso il ponte e non ti voltare”

Si mise in scia al suo cavallo così da poter fare da scudo umano ad un eventuale altro attacco nemico.
Skuld aveva raggiunto la zona sicura, Rocco aveva arrestato la sua corsa, era deciso a bloccare l'arciere per permettere la sopravvivenza alla giovane Skuld.

“Sembra proprio bello quell'arco”

“Se vuoi posso farti vedere da più vicino queste frecce, soldatino di Trinsic”

Un serpente decorativo in rilievo risaliva l'armatura ad anelli dell'assassino, di color argenteo sotto il candore della luna brillava di una luce sinistra.

“E con quale dei leggendari assassini di Serpent's Hold ho il piacere di parlare?”

“bhè almeno la vista ti funziona bene, comunque se proprio ci tieni a sapere il nome del tuo boia...il mio nome è Seead Assim e il tuo? mia preda...”

“Rocco Siffredi”

Seead sorrise e iniziò a girare intorno al Fremen appoggiando l'arco alla fronte, dando l'idea che stava pianificando qualcosa, ma in realtà il suo piano era già pronto.

“Vediamo voglio concederti una possibilità di sopravvivenza, dopotutto non mi stai antipatico....”

“AH si giusto....la leggendaria tradizione dei guerrieri di Trinsic e tale quanto il loro senso di orgoglio e virilità...vediamo se tu ammetterai che il tuo ammennicolo è inferiore al mio, avrai la vita salva...altrimenti preparati a pregare Idior a qualsiasi altro dio al quale tu sei devoto! “

Rocco scettico e sentendosi deriso dalla proposta avanzò minaccioso

“Mi hai preso forse per un defic.. * argh * “

All'udire le parole Seead scoccò rapidamente una freccia che sibilò nell'aria e si conficcò nella spalla dell'armatura di Rocco.

“Guarda che non scherzavo quando parlavo prima * ghigna * “

il Fremen capì che il suo nemico oltre ad essere un folle era anche molto forte, fu allora che impugnò la sua lancia, ma Seead rispose prontamente con un'ennesima freccia che disarmò il guerriero.

“Siamo un po nei guai guerriero di Trinsic...avanti devi solo ammettere la tua inferiorità”

Rocco furente si lanciò all'attacco

“Maii!!”

Ma Seead con i riflessi di un fulmine, infilò ben tre colpi uno in fila all'altro che colpirono Rocco con precisione, mettendolo al tappeto.

Seead tranquillo come se queste pratiche fossero la prassi si avvicinò al guerriero sdraiato al suolo

“Ti avevo detto che ti avrei salvato se tu avessi ammesso la tua inferiorità....ma in realtà preferisco quelli che non si arrendono ai deboli, sono più divertenti da cacciare! “

“Vivi Rocco Siffredi di Trinsic, e fai in modo che al nostro prossimo incontro tu possa offrirmi una caccia più divertente di questa”

Rocco vide Seead voltarsi e fuggire dileguandosi nei boschi circostanti.
Quel giorno si era salvato per un pelo, l'importante era che Skuld fosse sana e salva....


“Si Kira, trovo che la tua idea si possa attuare, Skuld dimostra cieca fedeltà, imparerà col tempo a difendersi, ma sarà sicuramente un ottimo elemento per la gestione della città”

Kira sorrise raggiante del consenso del suo neo Colonnello

“Sono felice che anche tu la vedi così, prepara Skuld all'esame ben altri incarichi l'attendono....”
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