La prima fase (141-146 GD)

Scritto da Uoitalia Reborn on . Postato in Storia di UoItalia

 

La reazione delle due città aveva lasciato esterrefatti i regnanti delle città-stato e l'Arcivescovo, impreparati a fronteggiare un rifiuto. Perché se pure c'era accordo sulla volontà di rimettere in riga le 'città ribelli', non vi era affatto accordo su cosa fare di fronte ad un rifiuto. L'Arcivescovo premeva per un'azione di forza, appoggiato dal Re di Trinsic e dal Re di Britain.
Il Doge di Vesper e il Reggente di Minoc parevano più orientati per misure punitive di tipo commerciale.
Il Reggente di Jehlom, il meno coinvolto sosteneva apertamente che a lui importava molto poco che a Skara Brae e Yew ci fosse o meno un tribunale religioso, e che non avrebbe preso parte ad azioni di forza a meno che non fosse stato direttamente provocato.

Così, dopo giorni di discussione, l'Arcivescovo trovò una formula che accontentasse più o meno tutti: nessuna delle città-stato avrebbe più commerciato con Yew e Skara Brae, arrestando i procuratori commerciali delle due città ribelli e confiscandone mercanzie, denaro e mezzi di trasporto; Minoc e Vesper avrebbero imposto un blocco navale e di terra per impedire il contrabbando; Britain avrebbe fornito le truppe di terra e Trinsic la marina militare per l'assedio di Skara Brae prima e di Yew poi; Jehlom - che subì comunque le ire dell'Arcivescovo sotto forma del raddoppio delle tasse imposte dal clero locale - avrebbe fornito vettovagliamenti, cavalcature, legname e tutto l'appoggio logistico necessario alle truppe di terra. Gli arresti dei commercianti delle due città ebbero luogo la notte stessa in cui fu elaborato il piano di guerra; l'embargo attuato da Minoc e Vesper iniziò due settimane più tardi; e un mese e mezzo più tardi, nell'autunno del 141 GD le armate di Britain invasero il territorio di Skara Brae.

Nel primo mese di guerra le forze di Britain avanzarono, lentamente ma inesorabilmente; i Rangers di Skara Brae tuttavia, composti in gran parte da arcieri delle tribù elfiche alleate della città, rendevano difficile e molto pericoloso il passaggio delle truppe di Britain: gli arcieri elfici sceglievano tattiche di guerriglia, colpivano sempre nei momenti più inattesi mietendo vittime e rendendo difficile se non impossibile l'inseguimento nei boschi.
I piccoli villaggi nel territorio della Repubblica di Skara Brae, quando minacciavano di essere conquistati, venivano abbandonati e bruciati per non lasciare risorse utilizzabili dagli invasori; gli invasori dovevano spesso fare i conti anche con mostri, orchi ed elfi isolati che ancora infestavano le foreste. Per non parlare delle continue rivolte che scoppiavano nelle retrovie.

La prima vera battaglia in campo aperto avvenne dopo due mesi di guerra, quando le forze di Britain erano già state ridotte di un quarto dei loro effettivi, mentre quelle (sparpagliate e rapide a colpire e ritirarsi) di Skara Brae erano pressoché intatte. La prima battaglia in campo aperto fu terribile. Le perdite furono pesantissime da entrambe le parti e le forze di Skara Brae (pur aiutate da alcuni reggimenti accorsi in aiuto da Yew) dovettero ripiegare rapidamente.

All'inizio dell'anno 142 GD le forze di Britain erano ormai giunte alle periferie di Skara Brae, già date alle fiamme dalle truppe della Repubblica, che si erano ritirate sull'isola demolendo il ponte che la collegava alla terraferma. Ovviamente il Consiglio della Repubblica aveva predisposto da tempo i preparativi per un assedio: erano state accumulate provviste, le case e le famiglie si erano preparate ad accogliere ed ospitare i profughi dalla terraferma, i guaritori avevano allestito ospedali d'emergenza per i feriti e la piccola flotta era in allarme per presidiare le coste dell'isola.

Così quando l'armata di Britain fortificò la costa di rimpetto all'isola per impedire sortite degli assediati, tutti erano preparati. Dopo due settimane di assedio le forze di Britain tentarono uno sbarco, cercando di ricostruire il ponte di collegamento utilizzando delle chiatte; ma l'operazione fallì grazie all'impiego, da parte degli assediati, della piccola ma efficiente flotta e di frecce incendiarie. Così gli assedianti rinunciarono e si disposero ad attendere l'arrivo della flotta di Trinsic.

Quando la flotta di Trinsic arrivò in vista di Skara Brae erano già passati quattro mesi dall'inizio dell'assedio e l'estate stava cominciando. Gli assedianti non avevano tentato altri sbarchi e si erano limitati e impedire agli assediati di mettere piede fuori dall'isola. La flotta di Trinsic, più numerosa e meglio armata della flotta di Skara Brae ottenne una facile vittoria, eliminando in questo modo l'unico ostacolo che si frapponeva tra la città assediata e gli assedianti. Tuttavia per diversi altri mesi la situazione rimase in stallo. C'era solo un punto della costa di Skara Brae utilizzabile per uno sbarco di truppe ed era stato pesantemente fortificato. Il resto dell'isola era protetto dalle scogliere, difficili da scalare anche per abili arrampicatori.

Per sei mesi ci furono tentativi di sbarco, sempre rintuzzati dagli assediati, che a quanto si racconta fecero uso anche della magia per proteggere e difendere quell'unico punto di accesso.
Nei primi mesi del 143 GD la situazione ancora non accennava a cambiare, apparentemente gli assediati avrebbero potuto continuare per molti altri mesi resistendo all'assedio. Le forze di Britain e Trinsic, prese dalla frustrazione scelsero una nuova tattica: l'isola di Skara Brae fu colpita, per giorni di seguito con proiettili lanciati da pesanti catapulte: i proiettili non erano quelli normali costituiti di pietra o materiali infiammabili: venivano scagliati all'interno della città animali morti, carcasse di cavalli e bestiame in putrefazione, balle di letame, tutto nella speranza di provocare malattie e disgusto, fiaccando così la resistenza degli assediati.

Terminato il bombardamento 'biologico' iniziò il bombardamento incendiario. Per molte notti gli assediati rimasero svegli, impegnati a spegnere gli incendi e rimuovere dalle strade le carcasse di animali in putrefazione. I guaritori ebbero molto da fare e si calcola che nel corso di quella settimana circa un terzo delle case di Skara Brae finì bruciata o contaminata da malattie e, quindi, bruciata a sua volta dai guaritori per impedire il contagio. Skara Brae era irriconoscibile, colonne di fumo si alzavano da più punti della città. Con la città di Skara Brae non espugnata ma evidentemente in ginocchio, le armate di Britain e Trinsic ritennero di aver fatto quanto possibile e che i risultati erano soddisfacenti: così levarono l'assedio e si diressero a nord, verso Yew.

Skara Brae era scampata all'assedio, ma a quale prezzo! Un quinto della popolazione ucciso dagli incendi e dalle malattie; un altro quinto in condizioni di infermità, per le ferite di guerra, le ustioni o il lungo decorso delle malattie infettive; un terzo delle case distrutte; la flotta annientata; il ponte di collegamento con la terraferma distrutto; la frazione continentale della città bruciata.
In condizioni migliori versava Yew, che fino a quel momento aveva dovuto subire solo il blocco commerciale. La scarsa convinzione con cui le città di Minoc e Vesper avevano aderito alle misure contro le due 'città ribelli' aveva solo rallentato gli scambi commerciali con Yew. Anzi, i Consoli di Yew avevano segretamente concordato con il Re di Minoc l'acquisto di grandi partite di armi, armature e macchinari da guerra. Umani ed elfi avevano lavorato duramente così quando le armate di Britain risalirono verso nord in direzione di Yew furono costantemente rallentate da terrapieni, fossati e trappole allestite nei boschi e sulle strade; seguendo una tattica simile a quella dei loro alleati di Skara Brae, i militari di Yew colpivano continuamente il nemico con imboscate improvvise senza mai fornire l'occasione per scontri in campo aperto; inoltre anche in questo caso, le armate di Britain dovettero fare i conti con gli attacchi da parte di altre creature ostili.

Questa volta fu la flotta di Trinsic ad arrivare per prima. Tuttavia la flotta reale non trovò la marina nemica ad attendere in difesa di Yew; gli abitanti della città avevano eretto fortificazioni costiere dotate di baliste e catapulte a lunga gittata, con le quali colpivano con facilità le navi nemiche che si avvicinavano più del previsto.
In questo modo la marina di Trinsic non poté fare altro che disporsi ad arco attorno alla città rendendo finalmente effettivo il blocco navale, ma senza poter sferrare alcun attacco diretto. L'esercito di terra che finalmente arrivò, ad inverno inoltrato, alle porte della città era ormai ridotto alla metà dei suoi effettivi iniziali. In particolare sabotatori e cecchini si erano preoccupati di eliminare il grosso delle macchine da guerra e dei ranghi degli arcieri, nell'intento di privare le armate di Britain della possibilità di attaccare a lungo raggio.

L'esercito di Britain perse così molto tempo per costruire accampamenti e palizzate per l'assedio, e per costruire le macchine d'assalto indispensabili per rompere la cerchia di fortificazioni difensive di Yew.
Per circa 6 mesi le armate di Britain furono impossibilitate ad attaccare: attaccare con fanteria e cavalleria era impossibile dato che gli assediati disponevano di ottimi arcieri e di armi a lunga gittata. Dopo i primi disastrosi tentativi di assalto diretto le armate di Britain si disposero all'attesa, nella speranza di prendere gli avversari per fame.

Una svolta nella guerra arrivò nell'estate del 144 GD quando sabotatori di Yew riuscirono ad appiccare il fuoco all'accampamento fortificato delle armate di Britain: gran parte delle provviste e dell'equipaggiamento andò perduto nell'incendio e l'armata di invasione fu costretta a ripiegare più a sud per sottrarsi alle continue imboscate ed assalti delle forze di Yew che ora osavano nuovamente uscire allo scoperto, colpendo le fila nemiche con le loro baliste e catapulte.
A Skara Brae gli ingegneri lavoravano nel frattempo per riparare i danni e costruire fortificazioni simili a quelle di Yew, mentre con l'aiuto di maghi e dei templari superstiti si cominciava a studiare il modo di impiegare la magia
in guerra.

La seconda svolta avvenne nei primi mesi del 145 GD quando improvvisamente si rifece viva la piccola ma efficiente flotta di Yew. La flotta di Yew si era infatti rifugiata nei pressi di Minoc dove con l'aiuto dei valenti artigiani e fabbri della città le navi erano state equipaggiate con baliste a lunga gittata, capaci di scagliare proiettili incendiari molto più lontano delle corrispondenti navi nemiche.
Inoltre gli alchimisti di Yew e Minoc avevano messo a punto una nuova arma, battezzata Fuoco Elfico: una enorme freccia in punta alla quale era legato un barile colmo di un liquame infiammabile che bruciava anche a contatto con l'acqua. In una fredda e nebbiosa mattina del secondo mese dell'anno, una flottiglia di 10 navi da guerra di Yew emerse dalle nebbie ed attirò su di sé il grosso della flotta di Trinsic.
Mentre la flotta di Trinsic si avvicinava sempre più alle 10 navi di Yew, queste iniziarono ad arretrare rientrando nelle nebbie. L'Ammiraglio Ansel di Trinsic non sospettò la possibilità di un tranello. La trappola scattò verso il mezzogiorno quando le nebbie si alzarono e la flotta di Trinsic si trovò circondata da molte navi nemiche. Le navi di Yew aprirono immediatamente il fuoco, colpendo le navi di Trinsic prima che queste potessero disporsi in formazione per rompere l'accerchiamento.

La nave ammiraglia e altre 25 navi di Trinsic colarono a picco fra le fiamme nel giro di pochi minuti. Prive della nave di comando le altre navi si trovarono abbandonate a loro stesse ed ebbe luogo una spaventosa battaglia navale. Nel tardo pomeriggio erano rimaste solo due navi di Trinsic ed tredici navi di Yew. I comandanti delle due navi alzarono la bandiera bianca e si arresero. Fu la prima sconfitta della Flotta di Trinsic.

La notizia della sconfitta della flotta reale e della ritirata delle armate di Britain convinse il re di Minoc e il doge di Vesper a sospendere le ostilità,mai iniziate seriamente in realtà. L'alleanza fra le città stato fedeli all'Arcivescovo era rotta. In cambio della cessione a Minoc di un vasto territorio ad est di Yew, ed in cambio della concessione di particolari privilegi ai mercanti di Vesper, Yew ricevette un insperato aiuto: 300 cavalli di razza Mustang, 30 catapulte e 20 navi da guerra, oltre a diverse tonnellate di armature ed armi pregiate furono inviate a Yew. Sul finire del 145 GD, mentre le armate di Britain tornavano afflitte e sconfitte alla loro capitale, Yew stava costituendo la più formidabile unità di cavalleria mai vistasi nella storia di Sosaria e si preparava ad aprire una fase nuova nella guerra.

Quello che accadde nell'anno successivo non è degno di nota, con l'eccezione della scomunica pronunciata dall'Arcivescovo di Nujel'm nei confronti del doge di Vesper e del Re di Minoc.

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