L'apice dei templari

Scritto da Uoitalia Reborn on . Postato in Storia di UoItalia

 

Una impressionante serie di operazioni militari di ampio respiro ha inizio col mandato ricevuto dai Templari, mandato che affida a loro la lotta militare all'eresia e alle città-stato che non si adeguano alle nuove leggi volute dal clero. Tuttavia anche le città-stato schierate con la Sacra Chiesa di Sosaria partecipano con poco entusiasmo a queste operazioni: i regnanti sono restii ad esporsi direttamente in dispendiose operazioni militari contro altre città-stato; partecipano alle operazioni solo quando i rischi sono minimi ed in generale offrono ai Cavalieri Templari solo l'appoggio logistico e finanziario per le loro operazioni.

Tuttavia per paura di trovarsi tra capo e collo una crociata dei Templari nella propria città essi aiutano i cavalieri del tempio in ogni modo, fornendo loro armamenti, vettovaglie, finanziamenti e, in molti casi, torri, castelli ed avamposti militari. Nei territori direttamente interessati dagli scontri i Templari ricevono l'autorizzazione ad esercitare pienamente il potere temporale, a riscuotere tasse, imporre decime, applicare le leggi.

Dal 112 al 141 GD i Templari mettono a ferro e fuoco le terre di Sosaria; costruiscono avamposti e fortificazioni; edificano castelli; raccolgono decime; governano direttamente i villaggi e le città espugnate.

Nel 122 GD Jehlom, dopo un anno e mezzo di assedio viene espugnata dai Templari ed il Vescovo-Comandante dei Templari assume il titolo di Reggente. Nel 126 GD una spedizione punitiva dei Templari rade al suolo metà della città di Vesper e impone alla città di Minoc una forma di vassallaggio fiscale; i successi militari dei Templari sono continui, ma alcuni dei regnanti delle città-stato fedeli all'Arcivescovo di Nujel'm iniziano a preoccuparsi.

Nel 129 GD, l'Arcivescovo, ormai in preda all'euforia, ordina ai Templari di attaccare l'isola di Moonglow, per 'estirpare un pericoloso covo di maghi dediti alle più abiette stregonerie' e impone al Re di Trinsic di fornire ai Templari la flotta necessaria a raggiungere e mettere sotto assedio navale l'isola.

Tuttavia questo fatto segna l'inizio della fine dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio. I Templari, infatti, che sono diventati una potenza militare ed economica, rispondono ormai solo formalmente all'autorità dell'Arcivescovo.

Non è chiaro quello che avvenne. L'invasione ebbe luogo. Tuttavia, secondo fonti degne di considerazione, il Vescovo-Comandante dei Templari, Monsignor Jack O'Molay, decide che anziché combattere i maghi di Moonglow è più conveniente trattare con loro. Certo, avvengono delle brevi battaglie; i rapporti di guerra (confezionati ad arte per le orecchie dell'Arcivescovo) vengono inviati regolarmente a Nujel'm; casse piene dei bottini di guerra (bottini non conquistati ma ottenuti in regalo dai maghi di Moonglow) vengono inviate ogni settimana a Nujel'm, per testimoniare i successi militari dell'Ordine Templare. Tuttavia la guerra, che secondo le aspettative dell'Arcivescovo, sarebbe dovuta durare non più di due mesi, si protrae per almeno 5 anni.

Insospettito dal comportamento dei Cavalieri, l'arcivescovo invia diverse spie, sotto le vesti di comuni commercianti. E viene presto a sapere che i Templari, i suoi Templari, da ormai 5 anni vivono in piena sintonia con il nemico. Combattendo ogni tanto, ma il più delle volte convivendo,

scambiandosi doni, informazioni e saperi arcani. In seguito, un noto Maestro Mago di Moonglow, confermerà che il Vescovo-Comandante dei Templari aveva ricevuto l'iniziazione al più alto grado delle arti magiche e come lui, molti altri suoi seguaci avevano appreso in quei cinque anni di 'guerra' molti segreti riservati ai maghi e proibiti ai membri del clero. Furioso (e improvvisamente resosi conto di aver dato il via libera a un gigante imprevedibile) l'Arcivescovo decise di farla finita con i Templari.

Tuttavia non era cosa facile a farsi dato che questi erano valorosi guerrieri, potenti militarmente ed economicamente. L'Arcivescovo chiese così, nel più assoluto riserbo, aiuto ai regnanti delle città-stato sue alleate. Richiamati in patria i Templari (con la motivazione che la guerra era stata un successo e non valeva più la pena di continuarla) egli li radunò con la scusa di discutere con i massimi rappresentanti dell'Ordine la futura organizzazione dei possedimenti acquisiti nel corso delle guerre di 'purificazione'.

I massimi capi dell'Ordine furono arrestati con le accuse di tradimento, eresia, stregoneria e

intelligenza col nemico; allo stesso tempo in ogni città-stato fedele all'Arcivescovo di Nujel'm furono arrestati i locali rappresentanti dell'Ordine Templare. Cove fu invasa dalle armate congiunte di Britain, Trinsic e Vesper. Le sedi locali dei Templari furono saccheggiate dalle milizie delle città stato.

Pochissimi dei comandanti e degli ufficiali templari riuscirono a mettersi in salvo. Il processo, sommario quanto farsesco, durò meno di tre giorni: chi sotto tortura, chi nella speranza di salvarsi, molti templari ammisero i loro reati e peccati, confessando molto più di quello che gli era richiesto pur di far cessare le torture. Testimoni fasulli lanciarono le loro accuse, sedicenti maghi pentiti confermarono di aver iniziato alla stregoneria questo o quell'ufficiale. Jack O'Molay e 35 altri alti ufficiali dell'Ordine Templare furono arsi vivi nei cortili del castello di Britain. E' passato alla storia l'anatema che O'Molay lanciò dal patibolo, maledicendo l'Arcivescovo. Casi della Storia, l'Arcivescovo Welltime morì di lì a due mesi di una rarissima quanto fulminea malattia. Ai rappresentanti locali dell'Ordine le cose andarono meglio, poiché era sì interesse dei regnanti locali spogliare i Templari dei loro averi e del loro potere, ma non avevano alcun interesse ad esaudire alla lettera ogni desiderio dell'Arcivescovo.

Così alcuni templari fuggirono, altri si diedero all'anonimato, altri (pochi) furono imprigionati, altri ancora si rifugiarono nei pochi monasteri della Chiesa Riformata rimasti incolumi; alcuni altri, infine, trovarono scampo a Yew o Skara Brae. Correva l'anno 136 GD.

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