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La Missiva Sacerdotale. 10 Mar 2021 19:57 #1

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Eccomi nelle terre di Cove, le terre dell’alba,dalle sponde bagnate dal mare e dai monti a farne da scudo…le terre a me tanto care e nella quale ho visto i natali, oltre le montagne vi è il sentiero sterrato che porta alla Chiesa del Sommo Idior.Raggiungo la fine del sentiero , davanti a me, ho l’ingresso della Chiesa



Giunto alla Chiesa e come suo solito li vi era ad attendermi il mio mentore Padre Alucard,dopo una lunga chiaccherata,solita che avviene tra noi due cioè tra Novizio e Mentore mi consegna una pergamena con una missiona da svolgere per il volere di Idior.
Più rifletto sulla vicenda accaduta stanotte e più mi convinco di essermi schierato dalla parte giusta, in fondo si può dire io abbia scelto il “Bene”: tra gli assasini guidati da Smaug, un uomo che ha rinnegato i propri principi ed i Necromanti guidati da Walla, un individuo talmente accecato dal desiderio di vendetta da non rendersi conto della portata dei suoi gesti, quella degli Idior è rimasta l’unica adatta a me.
Certo in quel momento non appoggiai i metodi di vostra Santità Alucard, come non approvo il gesto di uccidere quei Necromanti mettendo in “esposizione” le loro teste, ma almeno rispetto agli altri riesco a… capirlo. Qui c’è in gioco la stabilità del regno, la morte di persone innocenti, la carestia, il caos e la distruzione, tutte conseguenze di una guerra , tutte ragioni per cui noi dobbiamo combattere.



Mi infilo l’armatura stringendo i lacci sui bracciali borchiati e mi sistemo la veste consona ad un novizio di Idior.So dove siamo diretti: Britain, Firefox ci ha detto che è lì che attaccheremo per primi. Ci sposteremo lungo il ponte della città partendo da li per poi risalire. Ho paura.
Prendo un profondo respiro e apro la porta, i corridoi vuoti del rifugio mi fanno intuire dell’orario. Il silenzio regna tra i muri di pietra e l’odore di quei piccoli roditori mi arriva alle narici.



Ripercorro il percorso di due notti fa al contrario trovandomi all’esterno del ponte, il cielo rosato con striature arancioni fa da sfondo alla nuova battaglia del regno, con gli occhi bassi mi avvicino al fiume e rimiro la superficie azzurra e brillante dove, di lì a poco mi lancerò assieme ai Cove per raggiungere il nostro obiettivo. Osservo invece gli uomini dell’altra fazione, un uomo dai capelli violacei e dall’espressione di dubbia intelligenza impressa in quegli occhi verde foglia, non sembra un gran bel pezzo di intelligenza eppure ha qualcosa in se che mi preoccupa. Non appena il mio sguardo si sposta sull’altro avverto un brivido freddo corrermi lungo il collo. Caranthir, quante volte mi è toccato mostrarmi a lui, odio quell’uomo, un odio smisurato che è secondo solo all’odio verso Il suo padrone Walla. Il mio corpo freme dal desiderio di sfoderare la sacra arma consacrata dal Sommo Alucard e usarla per tranciarlo a piccoli pezzetti sparsi in giro per il campo.



Resto a fissare il mio avversario. Chissà come avrà in mente di attaccarmi.
Devo stare attento: Caranthir è un avversario decisamente temibile. Sono consapevole di essere molto più debole di lui, meno resistente ed addestrato, ma non ho intenzione di scoraggiarmi.
Nessun nemico è imbattibile. C'è sempre un punto debole. Mi basterà valutare con attenz...

Cosa... cos'è questa sensazione? Non riesco a capire... improvvisamente mi sento... congelato?
Non... riesco a capire cosa succe...questa magia non ho modo di contrastarla!
Spero di riuscire ad accusare il colpo: se ce la farò, tenterò di far perdere l'equilibrio all'uomo con uno colpo scavallante, per poi attraversare il suo stomaco con la sacra arma. Voglio vedere il suo sangue bagnare il terreno.
Usando tutta la mia forza la mia velocità subito dopo fui in grado di sferrare un potente colpo al petto del Necromante stramazzandolo al suolo e anche se avrei voluto gridarlo ad alta voce lo pensai solamente "Fine della corsa,Maledetto!"
Fu' cosi che portai a compimento la mia prima piu' grande opera per un bene superiore ,ero pervaso da una felicità mai provata prima d'ora.

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